Per la prima volta, vengono raccolti in questo volume, in edizione italiana, i saggi sull'arte di Yves Bonnefoy nell'unità del Novecento. Nell'orizzonte, nello sguardo di un secolo, prendono figura ritratti critici in immagini esemplari, affascinanti (De Chirico, Morandi, Hopper, Mondrian, Giacometti, Balthus, Cartier-Bresson), una meditazione sul disegno, e il testo di una conversazione con la curatrice Jania Sarno (al confine suggestivo di biografia, poesia e arte). Nella circolarità del volume, si libera in Bonnefoy una scrittura nella trasparenza, in un'apertura luminosa, oscura, senza fine, senza categorie, capace (ancora una volta) di raccontarsi nell'unità misteriosa di immagine e parola, pensiero e stupore, coscienza e mondo. Un contributo in postfazione di Stefano Agosti indaga in Bonnefoy il concetto di «presenza» come centralità, figura primaria dell'espressione, fino a quel punto di radicalità «oltre l'oggetto», al di fuori del linguaggio, «irreparabile silenzio».
Yves Bonnefoy, unanimemente riconosciuto come una delle figure più rappresentative della poesia contemporanea, è nato a Tours nel 1923. È presente nel dibattito letterario e artistico del secondo Novecento, in relazione con le punte più avanzate della cultura francese ed europea.