Ennio Morlotti

Questa mia dolcissima terra

Scritti 1943-1992

Collana: Atelier, 4
1997, 128, con 14 ill.ni in b/n pp.
Temi: Arte e Architettura
ISBN: 9788871663166

Edizione cartacea

  • Brossura € 18,00

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Sinossi

Con una testimonianza di Roberto Tassi Gli scritti di Ennio Morlotti (lungo una linea cronologica di mezzo secolo, da una lettera giovanile a Ernesto Treccani, del 1943, all’ultima conversazione di congedo, del 1992) accompagnano la parabola della sua pittura. Ma in una edizione autonoma, nel connotato di questa collana, in continuità con una scelta di disegni, questi scritti sembrano comporre un libro unico, in un profilo di diario, nel movimento delle idee, in un’individualità irritornabile. Nel modo più significativo e paradigmatico, la scrittura di Morlotti ha in proprio quella qualità di pittura dove le parole sono suono, colore, intonazione, passione, gesto, stile.Sono testi di varia natura, dall’intervento, alla riflessione, all’intervista. Non facilmente possiamo ritrovare una testimonianza così compatta e unitaria di un’avventura artistica che ha la bellezza di una luce, di un cielo, il destino di una frase «... di credere ora a poche piccole cose, a un volto caro, a pochi amici, alle penombre di questa mia dolcissima terra, al melo che dà le mele».

Autore

Ennio Morlotti è nato a Lecco, sul lago di Como, il 21 settembre dei 1910. Compie gli studi artistici a Milano diplomandosi a Brera, iscrivendosi poi all’Accademia di Firenze. Insoddisfatto del clima culturale della città toscana, ritorna a Lecco e compie lunghi soggiorni a Parigi. Qui studia, visita i musei, conoscerà di persona i più importanti artisti (visita io studio di Picasso, incontra Wols, Braque, De Staël). Nei dopoguerra parteciperà alle più importanti esposizioni. Sarà particolarmente seguito dai critici Francesco Arcangeli, Giovanni Testori, Roberto Tassi. Dipinge assiduamente negli studi di Milano, in Brianza, a Bordighera. Muore a Milano il 15 dicembre 1992, è sepolto nei cimitero di Colle Brianza.