Sinossi

Nel saggio che dà il titolo al libro Lanza dimostra come la struttura del poema dantesco costituisca l’applicazione in poesia dei principî dell’arte figurativa gotica, tanto che la Commedìa può legittimamente essere definita una vera e propria cattedrale gotica, con il suo slancio verticale e le sue forme pinnacolate: l’Inferno ne costituisce le fondamenta; il Purgatorio la cattedrale vera e propria; il Paradiso le guglie, le vetrate multicolori, le volte ogivali. Nel contempo lo studioso mette in rapporto la poesia del Paradiso con i mosaici tante volte ammirati dal poeta a Ravenna ed evidenzia nel suo percorso poetico – dalle Rime giovanili alla Vita nova, dalle rime della maturità alla Commedìa – una concezione prettamente gotica della donna.Seguono saggi vòlti a sciogliere alcuni nodi interpretativi del poema: dalle tre fiere al significato della corda nell’episodio di Gerione, dal Veltro al Cinque Cento Diece e Cinque, dall’identificazione con Pilato del gran rifiutatore di Inferno III al particolare “pianto” provocatorio di Filippo Argenti, dalla rivalutazione di Farinata in aspra polemica antifiorentina all’apoteosi dantesca di Ulisse, sino all’esaltazione di Carlo Martello quale unico esponente positivo di una schiatta degenere. Chiude il volume un lungo studio sul testo del poema, in cui l’autore ribadisce la validità delle scelte ecdotiche da lui operate nella sua edizione critica del 1995-96 anche alla luce delle edizioni di Sanguineti e di Inglese, introducendo parecchie lezioni nuove, alcune delle quali assolutamente originali.

Autore

Antonio Lanza (Roma, 1949), già professore ordinario di Letteratura italiana nell’Università dell’Aquila, dirige le riviste «Studi danteschi», «Letteratura italiana antica» e «La Parola del testo», nonché diverse collane con vari editori, anche per la Società Dantesca Italiana. Ha pubblicato i saggi Polemiche e berte letterarie nella Firenze del primo Rinascimento (1989), Studi sulla lirica del Trecento (1978) Primi secoli (1991), Firenze contro Milano. Gli intellettuali fiorentini nelle guerre con i Visconti (1991), La letteratura tardogotica. Arte e poesia a Firenze e Siena nell’autunno del Medioevo (1994), Freschi e minii del Due, Tre e Quattrocento (2002), Spigolature di letteratura italiana antica (2010); e numerose edizioni di classici medievali, tra cui il Paradiso degli Alberti del Gherardi (1975), il Trecentonovelle di Franco Sacchetti (1993), la Novella del Grasso legnaiuolo (1989), le Rime di Cecco Angiolieri (1990), i Pellegrini scrittori. Viaggiatori toscani del Trecento in Terrasanta (1990), i Poemetti dello Za (1994), la Commedìa di Dante secondo i più antichi manoscritti fiorentini (1996), le Rime del Boccaccio (2010) e le Poesie autentiche del Burchiello (2010).