Sinossi

La nuova Edizione Nazionale della Monarchia, curata da Prue Shaw per la Società Dantesca Italiana, sostituisce l’edizione del 1965 curata da Pier Giorgio Ricci, da tempo non più in commercio.Questa nuova edizione critica, che si basa sulla collazione integrale di tutta la tradizione manoscritta conosciuta fino ad oggi, aggiorna e in parte modifica l’edizione Ricci in alcuni importanti aspetti: infatti la Shaw aggiunge alla tradizione lo spoglio di due manoscritti che sono stati scoperti dopo il 1965 - il manoscritto di Uppsala (P133 della Biblioteca Carolina Rediviva) e il manoscritto Phillips (perduto e poi riemerso, segnato con il numero 16281 dal possessore ottocentesco, Lord Phillips) – ma soprattutto perché la Curatrice giunge a stabilire, dopo un’analisi scientificamente accurata e argomentata, nuove relazioni tra le famiglie di manoscritti. Questa analisi testuale dimostra che la tradizione manoscritta della Monarchia è rappresentata in modo migliore e più convincente con uno stemma codicum a tre rami, di contro a quello ipotizzato dal Ricci a due rami. Una delle prime conseguenze di questo radicale riesame della tradizione è l’emendamento di circa 40 luoghi rispetto all’edizione del 1965, ciascuno di essi analizzato e puntualmente motivato nell’ampia e particolareggiata introduzione all’opera. A supporto di questa nuova analisi dei testimoni manoscritti la presente edizione fornisce la Monarchia di un apparato critico completo ed esaustivo che rappresenta per la prima volta l’intera tradizione dell’opera dantesca.Questa edizione a stampa si affianca e completa quella elettronica su DVD-Rom curata dalla stessa Studiosa, apparsa nel 2006 sotto gli auspici congiunti della Società Dantesca Italiana e della Scholarly Digital Editions.

Autore

Dante Alighieri (Firenze, 1265 – Ravenna, 13 settembre 1321) è stato un poeta, scrittore e politico italiano. È considerato il primo e più grande poeta della lingua italiana e per questo definito "il sommo poeta", o "il vate" (ovvero "il profeta", anche se questo soprannome viene più spesso affibbiato al poeta Gabriele d'Annunzio). Per aver tenuto a battesimo l'utilizzo letterario della lingua volgare viene anche considerato "il padre della lingua italiana". La sua opera principale, la Divina Commedia, è il maggior poema della letteratura italiana ed è considerata uno dei capolavori della letteratura universale.Ebbe una vita per molti versi travagliata e morì in esilio.Il suo nome era, secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, un ipocorismo di "Durante": «Durante, olim vocatus Dante». Nei documenti, al nome di Dante può seguire il patronimico "Alagherii" o il gentilizio "de Alagheriis", mentre la variante "Alighieri" si afferma solo con l'avvento di Boccaccio.