Sinossi

La vita filosofica in Germania fra fine Duecento e metà del Trecento è argomento di questo volume. È il periodo che nelle storie letterarie va sotto il nome di “età della mistica”, e che è dominato dal “mystisches Dreigestirn”, la “triade mistica” di Eckhart, Tauler e Suso. Di questa epoca, Meister Eckhart fu l’indiscusso protagonista. Tuttavia Eckhart non fu solo, e non si trattò soltanto di “mistica”. Intorno al maestro turingio, e nel solco di una tradizione attraversata da motivi neoplatonici e dominata in gran parte dal pensiero di Alberto il Grande, si mosse tutto un microcosmo di autori in discussione fra loro su temi filosofici di grande respiro, come la possibilità di una interpretazione filosofica del Cristianesimo, le prospettive e i limiti di una filosofia dell’intelletto, la fondazione razionale della dignità dell’uomo, la natura della felicità e della perfezione umana e di una vita giusta e virtuosa. Questi autori, i più noti dei quali sono – oltre a Giovanni Tauler ed Enrico Suso – Ulrico di Strasburgo, Dietrich di Freiberg, Nicola di Strasburgo, Bertram di Ahlen, Bertoldo di Moosburg, scrissero sia in latino che in volgare, e le loro opere sono legate da una stretta rete di legami intertestuali che costituiscono lo sfondo problematico e speculativo sul quale Meister Eckhart si mosse ed elaborò le sue dottrine. E se alcuni di costoro, specialmente dopo la promulgazione della bolla di condanna di numerose tesi eckhartiane da parte del papa Giovanni XXII, presero effettivamente la via della predicazione mistica, le posizioni di Eckhart, se lette nel loro contesto storico, si rivelano animate da un raffinato e coerente progetto filosofico volto a legittimare la nascita di un uomo nuovo, “nobile” non più per la sua nascita, ma per aver raggiunto, attraverso l’esercizio della ragione, il suo vero “essere divino” che è soprattutto un “essere umano”.

Autore

Loris Sturlese ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa e dal 1994 è professore ordinario di Storia della filosofia medievale presso l’Università del Salento. È stato presidente della Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale per due trienni, ed è attualmente vicepresidente della Société Internationale pour l’Étude de la Philosophie Médiévale.