Traduzione di Aglaia Viviani Dedicato all'amica Cynthia Ozick, questo romanzo ha come protagonista un'anziana vedova ebrea di Los Angeles, la pianista a riposo Anna Goldman. Mediante strategie narrative e trame che ricordano quelle di Grace Paley (tuttavia assai più graffianti e dissacratorie), viene presentato a chi legge un universo al femminile. Solidali fra loro, anche se spesso ritratte mentre bisticciano come collegiali o rinfocolano polemiche di vecchia data, le donne che popolano le pagine di Gerber sono quasi tutte single, vedove o divorziate. Gli uomini compaiono solo fugacemente nella narrazione, sono le donne a occuparne il centro: le sorelle di Anna, Ava e Gert; le figlie Janet e Carol; la padrona di casa che passa le giornate a spazzare e a impicciarsi delle faccende personali degli inquilini (La Signora delle Foglie); la compagna di stanza nella casa di riposo, la quale malgrado le gambe paralizzate salverà l'amica da un'aggressione (La Ruota della Fortuna).Anna ironizza sullo spaesamento che l'assale nel confrontare il tempo in cui vive con gli anni della sua giovinezza. Cresciuta in un mondo diverso da genitori ebrei immigrati che avevano creduto nel sogno americano, l'anziana donna si trova a fronteggiare il cibo precotto, la televisione ottusa, i valori ribaltati. Punto cardine della narrazione è il rapporto confidenziale che la protagonista intrattiene con Dio, mediante il confronto quotidiano tipico della cultura ebraica. Con occhio mai pietista e sempre del tutto irriverente, Gerber racconta la vecchiaia, il corpo che poco a poco cede, e tuttavia la gioia di essere vivi fino all'ultimo.
Merrill Joan Gerber, nata nel 1930, vincitrice di numerosi premi letterari, vive in California e insegna scrittura creativa al California Institute of Technology.