Sinossi

Secondo classificato dell'edizione 2009 del Premio letterario nazionale "Paolo Volponi". Presentazione di Andrea CortellessaContributi di Angelo Ferracuti ed Emanuele ZinatoCosa succede se un operaio comunista marchigiano con un irriducibile penchant erotico e mistico, negli anni Cinquanta, se ne va in Norvegia in fuga dalla disoccupazione e dalla povertà? Succede che la sua lingua arrugginita poi e insieme affinata dalla macroscopica distanza spazio-temporale, diventa qualcosa di ricco e strano: un masso erratico e solitario che, con la sua singolarità di flusso di coscienza vulcanico e ininterrotto, avvolge il lettore, lo chiama e gli racconta tutte le possibili storie del secolo scorso. L’indigenza e la magia dell’infanzia marchigiana, la sensualità della natura e del femminile, la guerra civile, la necessità della scrittura, il rapporto col partito e con la cultura di quegli anni, un furore mistico quasi sempre ribaltato in ripulsa, una lotta senza quartiere con un Iddio cui non si crede, ma dal quale si implora di essere creduti.Intervista di Repubblica TV a Andrea Cortellessa - 8 gennaio 2010

fuoriformatoCollana di testi italiani contemporanei

Autore

Luigi Di Ruscio (Fermo 27 gennaio 1930-Oslo 23 febbraio 2011). Dopo un esordio quanto mai precoce, salutato come capolavoro del neorealismo poetico, nel ’57 si stabilisce a Oslo dove si sposa con Mary Sandberg, ha quattro figli e, per trentasette anni, lavora come operaio metallurgico. Tra le sue pubblicazioni in versi: Le streghe si arrotano le dentiere (prefazione di Salvatore Quasimodo, Marotta 1966), Firmum (presentazione di Massimo Raffaeli, peQuod 1999), L’ultima raccolta (prefazione di Francesco Leonetti, Piero Manni 2002), Epigrafi (Grafiche Fioroni 2003) e l’autoantologia Poesie operaie (postfazione di Massimo Raffaeli, Ediesse 2007).