Donne allo specchio

Racconti ispanoamericani fra Otto e Novecento

Collana: Pan, 21
1997,
Temi: Letteratura - narrativa
ISBN: 9788871663531

Edizione cartacea

  • Brossura € 18,00

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Sinossi

La donna e la sua immagine riflessa negli occhi degli scrittori latino-americani nell’arco di un secolo: questo racconta Donne allo specchio, un’antologia di racconti curata da Martha L. Canfield e che abbraccia la cultura ispanoamericana tra la fine dell’Ottocento e il Novecento. Lungo un secolo di narrativa si rispecchiano i vari volti letterari della donna nella più vasta cornice dell’ingiustizia sociale, fino agli autoritratti delle scrittrici più recenti.Il filo della lettura è, però, doppio. Se da una parte si intravede la storia dell’immagine femminile lungo un secolo di letteratura, dall’altra si coglie una diversità nel modo degli scrittori di raccontare la donna. Se le donne raccontate dagli uomini – da Borges a Cortázar, da Rubén Darío a Darío Herrera – sono coraggiose e battagliere, soffrono disagi esistenziali e sociali ma sempre sotto l’ombra protettiva e distruttiva degli uomini e finiscono in storie di seduzioni fatali e tragiche, quelle raccontate dalle scrittrici – dalla colombiana Marvel Moreno alla cilena María Luisa Bombal, dalla messicana Elena Garro all’argentina Marta Traba – offrono una maggiore elaborazione della dimensione psichica, erotica ed esistenziale dell’universo della donna.Uno strano caso: storia di un inedito di Jorge Luis Borges.Donne allo specchio contiene un racconto breve di Borges, inedito in Italia. La curatrice ha scelto L’intrusa - racconto anomalo nella produzione borgesiana in quanto ispirato più da intenti realistici che metafisici – per la pertinenza al tema del volume. Borges racconta di due fratelli che amano la stessa donna senza con ciò infrangere la loro solidarietà maschile: nell’orizzonte macho della Pampa argentina la donna è poco più che un oggetto di possesso e finirà per essere la vittima dei due eroi del coltello. Essere innamorati è umiliante, la donna non la si ama, ma la si comanda, la si usa. Il racconto fu pubblicato a Buenos Aires nelle prime edizioni dell’Aleph, ma non comparirà più nelle edizioni degli anni Settanta. Cos’era successo? Agli inizi degli anni Settanta Kristensen, un regista argentino, adattò il racconto per il cinema, ma adombrò nel rapporto tra i due fratelli l’omosessualità e l’incesto. L’evento fece andare su tutte le furie Borges, che vide in quell’interpretazione un travisamento del suo racconto: i due non erano ostili verso la donna per complicate influenze antropologico-culturali, ma per oscuri imperativi sessuali. Borges proibì allora, per sempre, la pubblicazione del racconto.I fatti sono stati narrati alla curatrice dalla vedova ed erede universale dello scrittore argentino: María Kodama. I diritti sono stati ceduti a Le Lettere in via del tutto eccezionale e solo in considerazione del taglio del volume curato da Martha Canfield. Tali diritti non potranno essere ceduti a nessuno.