Sinossi

La bella scrittura è soprattutto la storia di una passione illecita e di un tradimento, in cui sentimento, politica ed etica si compenetrano e contrappongono. Ana, la protagonista, ormai anziana, rievoca il clima di speranze degli anni Trenta e poi l’età di paura e di miseria della Guerra civile spagnola e del primo dopoguerra. Fedeli ai vincoli familiari, Ana e suo marito Tomás rinunciano a ribellarsi di fronte al tradimento degli affetti consumato dal fratello di lui e da sua moglie Isabel, che non esitano a saltare sul carro dei vincitori. La scrittura è l’unico strumento che rimane alla protagonista per trasmettere alla generazione dei figli il valore di una serie di esistenze ormai scomparse. In vite umili e austere come quella di Ana e dei suoi cari, Chirbes individua una bellezza racchiusa nella loro tragica semplicità e autenticità.

Autore

Rafael Chirbes (Tabernes de Valdigna, Valencia, 1949), fin dal breve romanzo d’esordio Mimoum (1988) e in seguito in testi di ampio respiro come La lunga marcia (1996) e La caduta di Madrid (2000), tutti e tre apparsi in traduzione italiana, si è progressivamente rivelato come uno dei più interessanti narratori della scena spagnola contemporanea.