M. Giovenale

La casa esposta

Collana: Fuori Formato, 10
2007, 168 pp.
Temi: Letteratura - poesia
ISBN: 9788860871022

Edizione cartacea

  • Brossura € 20,00  € 19,00

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Sinossi

Prefazione di Antonella AneddaPostfazione di Cecilia Bello MinciacchiIl riparo è figura ossessiva nella poesia di Marco Giovenale. Quarant’anni fa Giorgio Caproni parlava della propria scrittura come della ricerca di «un qualsiasi tetto all’intima dissoluzione non tanto della mia privata persona, ma di tutto un mondo d’istituzioni e miti sopravvissuti ma ormai svuotati e sbugiardati», dopo la bufera di una guerra che aveva lasciato senza tetto, non solo letteralmente, una generazione «quasi interamente coperta […] dai muraglioni ciechi della dittatura». La generazione di Giovenale non ha vissuto dittature né guerre, o lo ha fatto in forme molto diverse; ma non c’è dubbio che a sua volta sia alla ricerca di un tetto. Proprio la forma come riparo (ricovero, claustrazione salvifica nonché soffocante; ma anche riparazione, rammendo a qualcosa che s’è rotto) è stata ai suoi esordî la soluzione cercata e trovata da una poesia, è stato detto, all’insegna «dell’esattezza e dell’essenzialità». Per questo rigore la figura di Giovenale s’è affermata, entro la sua generazione, come la più caratterizzata da una «croce di collimazione» (forse inattuale oggi, quanto sempre indispensabile) fra critica, poetica e poesia.Il passo ulteriore, compiuto con La casa esposta, è decisivo. Il gesto di fisicamente esporre (anche nel senso fotografico del termine) un’origine od occasione non meno che decisiva, di questo immaginario, mediante il “vuoto” di scrittura che è baricentro del libro (baricentro paradossale in quanto appunto cavo), distoglie l’attenzione da quel vuoto e lo riempie, invece, di una materia verbale di qualità sempre translucida eppure mai come ora dolente, ferita inferta nel freddo «al filo o taglio». Calco e sigillo, fregio e sfregio di una spoliazione e derelizione, evidentemente, tutt’altro che occasionali.

fuoriformatoCollana di testi italiani contemporanei diretta da Andrea Cortellessa

Autore

Marco Giovenale è nato nel 1969 a Roma, dove vive e lavora in una libreria antiquaria. È stato organizzatore di mostre. È redattore di GAMMM e di vari siti (un indice è in http://liensliens.blogspot.com), e collabora con il centro culturale La Camera Verde, diretto da Giovanni Andrea Semerano. Con Massimo Sannelli cura la lettera aperiodica «bina». Collabora con recensioni alle pagine culturali del «manifesto». Libri di poesia: Curvature (La Camera Verde 2002), Il segno meno (Piero Manni 2003), Altre ombre (La Camera Verde 2004), Double click (Cantarena 2005), Criterio dei vetri (Oèdipus 2007). In prosa l’e-book Endoglosse. Venticinque piccoli preludi (Biagio Cepollaro E-dizioni 2004) e il chapbook Numeri primi (Arcipelago 2006), La casa esposta (Le Lettere 2007), Soluzione della materia (2009). È tra gli autori inclusi nel Nono quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos 2007, a cura di Franco Buffoni). È presente in diverse antologie fra le quali Parola plurale (Luca Sossella 2005), Nuovi poeti italiani a cura di Paolo Zublena («Nuova Corrente» 135, 2005) e Il presente della poesia italiana a cura di Carlo Dentali e Stefano Salvi (Lietocolle 2006). È tradotto in francese, in «Action Poétique» (177, 2004), e in inglese, in InVerse 2006 (John Cabot University 2007). La sua pagina web è http://slowforward.wordpress.com.