Amelia Rosselli

È vostra la vita che ho perso

Conversazioni e interviste 1963-1995

Collana: Fuori Formato, 26
2010, 396+VII pp.
Temi: Letteratura - studi e testi
ISBN: 9788860873187

Edizione cartacea

  • Brossura € 35,00

    Non disponibile Non disponibile Non disponibile

Edizione digitale

Sinossi

A cura di Monica Venturini e Silvia De March

Prefazione di Laura Barile

Di un grande poeta si riconosce subito la voce: anche quando pronuncia le parole più umili e “di servizio”. Nel caso di Amelia Rosselli, tormentata da una biografia tragica, questa voce non ha mai cessato di cercare l’incontro con i propri lettori. Il titolo di questo libro necessario, se ce n’è uno, è preso da una poesia di Appunti Sparsi e Persi in cui tale appello si fa lancinante: «Perdonatemi perdonatemi perdonatemi / vi amo, vi avrei amato, vi amo / ho per voi l’amore più sorpreso / più sorpreso che si possa immaginare […] / ed è vostra la vita che ho perso». Dall’anno dell’esordio pubblico, il 1963 in cui le prime poesie l’anno dopo raccolte in Variazioni Belliche escono sul «Menabò» di Vittorini presentate da Pasolini, al 1995, un anno prima della sua tragica morte, Amelia Rosselli ha accompagnato i suoi anni operosi (ma anche quelli di desolato silenzio creativo) con numerose interviste rilasciate a giornali, riviste, radio e televisioni. Due giovani rosselliane DOC, Monica Venturini e Silvia De March, le hanno rintracciate tutte, anche nelle sedi più peregrine, in molti interessanti casi restaurandone i “tagli” editoriali del tempo. Non mancano episodi di grande ampiezza: registrazioni da seminari, lezioni e pubbliche conversazioni nelle quali è stata opportunamente conservata, nella trascrizione, l’impronta vocale così caratteristica di una personalità che mai ha cessato di interrogarsi. Perché, come si legge in una di queste interviste, «scrivere è chiedersi come è fatto il mondo: quando sai come è fatto forse non hai più bisogno di scrivere. Per questo tanti poeti muoiono giovani o suicidi». Quella continua interrogazione era stata – alla lettera – questione di vita o di morte.Questo volume completa una stagione di scavi biografici e critici che negli ultimi anni ha avuto le dimensioni, quantitative e qualitative, di una vera e propria riscoperta: ponendo le basi per restituire ai lettori una voce sempre più riconosciuta come unica e fondamentale nella poesia del nostro tempo. Recensione audio a cura di Fahrenheit.

Autore

Amelia Rosselli nasce in esilio: nel 1930, a Parigi, dove il padre e lo zio, Carlo e Nello Rosselli, muoiono assassinati dai fascisti nel 1937. Dopo traversie di ogni genere si stabilisce in Italia nel 1948. Studi musicali in Inghilterra e in Germania, frequenti ricoveri psichiatrici. Muore suicida a Roma, l’11 febbraio 1996. La sua opera poetica è unica e di eccezionale valore. Esordisce sul «Menabò», nel 1963, presentata da Pier Paolo Pasolini. Al primo libro, Variazioni belliche èdito l’anno successivo da Garzanti, seguono nel 1969 dal Saggiatore Serie Ospedaliera (comprendente il poemetto La Libellula), nel 1976 Documento di nuovo da Garzanti, nel 1980 Primi Scritti da Guanda, nel 1981 Impromptu da San Marco dei Giustiniani, nel 1983 Appunti Sparsi e Persi da Ælia Lælia (nel 1997 da Empirìa), nel 1989 le prose di Diario ottuso presso l’Istituto Bibliografico Napoleone (nel 1996 da Empirìa). Garzanti nel 1987 pubblica anche un’Antologia poetica a cura di Giacinto Spagnoletti, nel 1992 Sleep, una scelta dalla sua ricca produzione poetica in inglese a cura di Emmanuela Tandello e nel 1997, a cura della stessa, l’«Elefante» delle Poesie. Nel 2004 Interlinea ha pubblicato una raccolta di sue prose critiche e giornalistiche, Una scrittura plurale, a cura di Francesca Caputo. In questa collana nel 2007 è uscito il volume di suoi testi inediti e rari, contributi critici e altri materiali La furia dei venti contrari. Variazioni Amelia Rosselli, a cura di Andrea Cortellessa (accompagnato dal dvd biografico Amelia Rosselli, e l’assillo è rima, di Rosaria Lo Russo e Stella Savino).