Sinossi

Zygmunt Bauman ha pubblicamente dichiarato in più occasioni il suo debito culturale nei confronti di Italo Calvino, riconoscendogli il merito di aver individuato e compreso in anticipo sui suoi tempi il fenomeno della globalizzazione e le sue principali conseguenze. Nelle pagine dello scrittore italiano possiamo rintracciare alcune metafore della società contemporanea di grande valore euristico. Tale è il caso di quella particolare “istituzione totale” costituita dal “Cottolengo”, esaminata ne La giornata di uno scrutatore, o degli originali “non-luoghi” descritti ne Le città invisibili. Questo testo propone un’analisi di alcune delle opere più significative di un autore che ogni sociologo dovrebbe leggere per arricchire la propria formazione.

Autore

Elena Gremigni insegna Sociologia dei Beni Culturali all’Università di Pisa. Si è occupata di editoria e censura nel secolo dei Lumi e ha compiuto ricerche nell’ambito dei Beni Culturali, con particolare riferimento alla storia e alla critica cinematografica. Oltre a diversi saggi editi su varie riviste, ha pubblicato tre monografie (Periodici e almanacchi livornesi. Secoli XVII-XVIII, 1996; Il “Faust” di F. W. Murnau, 2007; Pubblico e popolarità. Il ruolo del cinema nella società italiana, 1956-1967, 2009) e alcuni contributi in volumi collettivi. Insieme al Prof. Mario Aldo Toscano ha curato il volume: Introduzione alla sociologia dei Beni Culturali. Testi antologici (2008).