Una raccolta di saggi e un suggestivo testo scenico dedicati a Mario Luzi, uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. Credere nella poesia, per Luzi, è stato credere nell’ulteriorità della creazione, a un movimento naturale che non si arresta e a cui è impossibile sottrarsi, pena la sottrazione dall’autentico, dalla riconoscibilità stessa del nostro destino nel mondo. Dietro la poesia di Luzi c’è la «vita d’un uomo»: un uomo che inscrive la propria esperienza in cronache e immerso in quelle cronache mutanti e di difficile decifrazione, presto avvertite dolorose, violente, lesive per sé e per gli altri, cerca di cogliere il valore, gli aspetti significativi di un processo in cui movimenti e falsi movimenti, libertà vere e presunte, obbedienze all’eterno e insussistenti automatismi del precario si confondono.
Marco Marchi insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. Ha curato per Mondadori il «Meridiano» delle Opere di Tozzi (1987). Tra le sue pubblicazioni presso Le Lettere: Sondaggi novecenteschi. Da Svevo a Pasolini (1994), Palazzeschi e altri sondaggi (1996), Vita scritta di Federigo Tozzi (1997), Vita scritta di Italo Svevo (1998), D’Annunzio a Firenze e altri studi (2000), Novecento. Nuovi sondaggi (2004), Immagine di Tozzi (2007), Altro Novecento (2009), Stagioni di Tozzi (2010), Per Luzi (2012), Per Palazzeschi (2013), Per Pasolini (2014). Ha curato inoltre per Le Lettere, di Tozzi, l’antologia cateriniana Le cose più belle (1996), il volume di studi collettaneo Il rabdomante consapevole (2000), Novale (2007), Bestie (2011), Con gli occhi chiusi (2012), Il podere (2014) e Venti novelle (2015).