Pratolini. Cent’anni di cronache, è un agile e denso profilo del grande scrittore fiorentino scomparso nel 1991 e nato nel 1913, del quale in varie sedi cittadine si è appena celebrato il centenario. L’autore, che ha incontrato nel corso di numerose conferenze e lezioni i molti lettori del cronista dei poveri amanti e del romanziere storico del fascismo fiorentino, ha messo su carta le parole di quegli incontri, e ha cercato di rispondere anche ad alcuni degli interrogativi che la recente fortuna o sfortuna critica di Pratolini ha sollevato e imposto in sedi che non sono più solo squisitamente letterarie ma di fatto storico-archivistiche e storico-politiche. Il risultato di questa militanza nell’anno anniversario è un’utile sintesi dell’arte pratoliniana e un ritratto della sua contrastata biografia politica. Tutte le sue opere sono descritte nelle loro origini e svolgimenti, dai primordi narrativi del Tappeto verde (1941) fino al più arduo romanzo della Trilogia storica, Allegoria e Derisione (1966), di cui si propone una specie di commento per rivelarne gli aspetti più segreti.
Marino Biondi insegna Letteratura italiana nel Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze. Nelle nostre edizioni ha pubblicato i tre volumi Le passioni del Novecento. Scrittori e critici a Firenze (2007), Cronache. Da Dante ai contemporanei e Nuove cronache. Antichi e moderni (2011-2013).