Sinossi

In questo studio, condotto secondo un’ottica critico-comparativa, si analizzano le prime traduzioni italiane della Recherche di Marcel Proust, con un riferimento particolare alla resa degli stilemi proustiani evidenziati, tra gli altri, da Leo Spitzer e Jean Milly.Dal 1923 ai primi anni Quaranta del Novecento in Italia vengono tradotti solo brevi passi della Recherche, pubblicati sulle riviste più attente alle novità letterarie. L’interesse editoriale per l’opera proustiana si inaugura nel 1944 con il volumetto La precauzione inutile. Romanzo (Milano-Roma, Jandi-Editori), versione di una cospicua parte de La Prisonnière siglata da Eugenio Giovannetti. Un anno dopo fa seguito Soggiorno a Venezia (Venezia, Edizioni del Cavallino), versione di Renato Mucci del terzo capitolo di Albertine disparue. Ma è a guerra conclusa, come ha scritto significativamente Giacomo Debenedetti, che scatta «l’ora x, quella dell’attacco frontale al romanzo, cominciando regolarmente con la prima parte: Du côté de chez Swann». Nel 1946 vengono pubblicati, infatti, Casa Swann (Firenze, Sansoni) e La strada di Swann (Torino, Einaudi), tradotti rispettivamente da Bruno Schacherl e da Natalia Ginzburg. In particolare, con La strada di Swann Giulio Einaudi inaugura un ampio progetto, che prevede la traduzione integrale della Recherche, progetto che si concretizza nel 1951.

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Autore

Manuela Raccanello è professore ordinario di Traduzione dalla lingua francese presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste. Si occupa di storia e teoria della traduzione, di traduzione letteraria e di traduzione specializzata (ambito assicurativo). È autrice di diversi studi di critica della traduzione, tra i quali L’aggettivo nelle traduzioni italiane di Zadig (L’Harmattan Italia). Ha focalizzato la cosiddetta “traduzione d’autore” con saggi sulle versioni di Prévost (Manon Lescaut), Maupassant (Boule de Suif, Une vie) e Voltaire (Candide) a opera di Ada Negri, Diego Valeri, Camillo Sbarbaro e Riccardo Bacchelli. Per la casa editrice Le Lettere ha curato i volumi Il cavallo e la formica. Saggi di critica sulla traduzione<_/i> (2010) e Tradurre la letteratura (2012). Ha inoltre tradotto autori come Maupassant, Zola, Voltaire, Ghelderode, Tahar Bekri, Nadia Tuéni e Pascal De Duve.