Martina Di Nardo

Scrivere bianco con un segno nero

La poesia di Luigi Fallacara

Collana: Saggi, 156
2018, 572 pp.
Temi: Letteratura - studi e testi
ISBN: 9788893660402

Edizione cartacea

  • Brossura € 45,00  € 42,75

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Sinossi

«Uomo di quieta apparenza, ma con un fuoco silenzioso dentro come una cava di zolfo che bruci e barbagli», così Carlo Betocchi descriveva l’amico e sodale Luigi Fallacara, nato a Bari nel 1890 ma trasferitosi a Firenze all’età di 22 anni e da allora indissolubilmente legato alle sorti della poesia novecentesca italiana che trovarono nel capoluogo toscano un luogo d’elezione. Poeta non tra i più celebri del nostro Novecento, Fallacara seppe tuttavia attraversare e interpretare, guidato da un imperativo etico-religioso personalissimo, le diverse spinte rinnovatrici che animarono la prima metà del secolo. Scortare il suo per­corso poetico, che si snoda tra gli anni ’10 e i primi anni ’60, significa allora ripercorrere le tappe fondamentali della stessa poesia italiana primonovecentesca, a partire dagli esordi avanguardistici, passando per le esperienze di poesia pura, di marca soprattutto ungarettiana, fino alla contiguità con le assolutizzazioni sintattico-semantiche ermetiche, cui seguì una fase di ripiegamento e ripensamento che non abdicò tuttavia all’imperativo creativo e si produsse, tra il ’52 e il ’62, in cinque raccolte, solo una in meno rispetto a quelle che coprono gli anni ’25-’41.

Autore

Martina Di Nardo, dottore di ricerca in Studi umanistici presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti- Pescara e attualmente assegnista presso la medesima, si occupa prevalentemente di poesia italiana primonovecentesca. Ha pubblicato, su riviste o in volumi collattanei, diversi articoli su Onofri, Fallacara, Sereni, Serra, Vittorini, Vigolo.