«I cinque profili di scrittrici, riuniti in questo volume, ad eccezione del saggio su Ilse Aichinger, sono nati come ciclo di conferenze, coordinato da Maria Fancelli e teso a presentare al Lyceum di Firenze una cartografia letteraria al femminile del Novecento tedesco e austriaco.A rendere quasi d’obbligo il titolo del volume vi è la ineludibile presa d’atto che, nelle scrittrici analizzate, le transizioni sono la messa in scena di esperienze fondamentali che punteggiano la vita. Le donne hanno da sempre vissuto i momenti di passaggio come esperienze fondamentali, in ciò consapevolmente o inconsapevolmente guidate dalla gestazione e dal parto che sono i passaggi per eccellenza.[...] Per sigillare le molteplici transizioni compiute dalle scrittrici presentate in questo libro, resta da segnalare il percorso fra i generi letterari, oppure il loro repentino cambiamento: transizioni come continui traslochi nella mente, fissati sulla pagina. Transizioni come apprendistato per imparare a stare «in equilibrio su una corda sottile, traballante, ma purtuttavia di solidissimo acciaio».L’ultimo passaggio, infine, è una dedica: questo volume di settant’anni della letteratura tedesca del Novecento è offerto ai settant’anni di Giuseppe Bevilacqua, maestro ed insigne germanista, cui tutte le autrici sono legate come allieve, colleghe e amiche. è da lui che chi scrive ha ricevuto l’impulso di occuparsi della letteratura scritta da donne».dall’introduzione di Uta Treder