Romanziere, novelliere, poeta, autore di teatro, storiografo, biografo, critico, saggista, memorialista, commentatore, traduttore, scrittore di orizzonte europeo eppur tutto nutrito di umori e linfe della sua terra natale, Riccardo Bacchelli si presenta erede di una grande tradizione, che porta i nomi di Leopardi e Manzoni, Nievo e Carducci: in un amore dei classici, in una ricerca di compiutezza formale e in una fede nella moralità del lavoro letterario, che si associano alla ricerca del vero in ogni aspetto della vita dell'uomo, alla penetrazione e alla evocazione del quadro storico, del colore del tempo. E nella sua opera, frutto di un'infaticabile attività sperimentale di oltre mezzo secolo, i segni dell'alta dignità letteraria, della severa e aristocratica lezione umanistica sono anche segni di avanzamento e rinnovamento, artistico e morale; accettano e provano il rapporto, l'amalgama col linguaggio popolaresco e parlato; rendono in arte il flusso perenne di natura e storia, l'idea di una vita piena, molteplice eppur labile e peritura; corrispondono ad una attenzione aperta e continua sul presente, ad una vivace, inquieta modernità novecentesca.