Sinossi

Nel più ampio spettro di lavori che negli ultimi anni hanno rinnovato la storiografia sulla Resistenza, questo lavoro, basato sulla documentazione conservata presso i National Archives di Londra, analizza le relazioni tra lo Special Operations Executive britannico e i partigiani nel nord Italia, inserendo il conflitto italiano nella più ampia cornice delle relazioni internazionali della Seconda Guerra Mondiale. Qual è il contributo che lo studio delle fonti britanniche offre alla storiografia sulla Resistenza? Innanzitutto, aprendo interessanti prospettive di indagine: dall’analisi della progressiva politicizzazione della guerriglia allo studio della everyday diplomacy tra partigiani e British Liaison Officers. In secondo luogo, confermando alcune interpretazioni ma problematizzandone altre, permette di avanzare alcune ipotesi sui motivi per cui gli inglesi non appoggiarono totalmente la guerra partigiana, individuandoli in questioni tanto di carattere interno alla dinamica politica italiana quanto ad elementi di carattere internazionale.

Autore

Mireno Berrettini, borsista di ricerca post-dottorato presso l’Università Cattolica di Milano, si interessa di rapporti tra inglesi, Antifascismo e Resistenza. Tra le sue pubblicazioni: Le missioni dello Special Operations Executive e la Resistenza italiana, in «Quaderni di Farestoria»; Lo Special Operations Executive e la missione di Filippo Caracciolo, in «Nuova Storia Contemporanea»; Set Europe Ablaze! Special Operations Executive e Italia 1940-1943, in «Italia Contemporanea»; La Special Force britannica e la “questione” comunista nella Resistenza italiana, in «Studi e Ricerche di Storia Contemporanea»; «To set Italy Ablaze!». Special Operations Executive e i reclutamenti di agenti tra Enemy Aliens e Prisoners of War italiani (Regno Unito, Stati Uniti e Canada), in «Altreitalie». Per i tipi de Le Lettere ha pubblicato La Gran Bretagna e l’antifascismo italiano. Diplomazia clandestina, Intelligence, operazioni speciali (1940-1943).