Giuseppe Bevilacqua

Pagine di un lungo diario

Collana: Bibliotheca, 57
2015, 386 pp.
Temi: Storia
ISBN: 9788860879011

Edizione cartacea

  • Brossura € 32,00  € 30,40

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Sinossi

Introduzione di Maria FancelliQuesto libro raccoglie il diario del germanista e scrittore Giuseppe Bevilacqua, redatto tra il 1966 e il 2009; ma non è propriamente il diario di un germanista, perché anche se di poeti e di grandi scrittori tedeschi si parla a più riprese (Celan, Bachmann, Rilke ed altri) e sullo sfondo ci sono diversi episodi di vita accademica, queste memorie raccontano prevalentemente storie di vita vissuta lungo l’arco di quasi un cinquantennio. Sono in gran parte resoconti di viaggio in Europa e fuori, ricordi di fatti pubblici e di fatti privati, letture e incontri, passioni e patimenti, luoghi dell’anima e luoghi del caso, giudizi e congedi. Esperienze che attraversano decenni della storia italiana ed europea del Novecento e si estendono con progressivo distacco fino agli inizi del ventunesimo secolo.Naturale che vi siano salti cronologici e disuguaglianze formali; ma a legare queste memorie è il gusto e la capacità di racconto dell’autore che ha già pubblicato versi, piccole prose e due romanzi (Villa Gradenigo, Einaudi, 2011; L’alzata di Meissen, Mondadori 2014); e che in queste pagine conferma pienamente la sua attitudine a dare forma narrativa a eventi minimi come a più complesse e disparate esperienze di vita, che poi trovano una forma di unità nello sguardo dell’osservatore. Come si conviene a un diario, in queste pagine prende progressivamente corpo anche una sorta di autoritratto, ora riflesso nelle persone conosciute e negli eventi vissuti, ora centrato su sé, su una passione per la scrittura sempre esercitata e sempre differita, e su una vasta trama di affetti familiari e di dominanti figure femminili. Un autoritratto sorprendente per l’autonomia e la imprevedibilità di giudizi.Tra le sorprese di questo diario la maggiore riguarda senz’altro la lunga serie di incontri con opere più o meno grandi della pittura e dell’arte europea che qui vengono descritte; opere che l’autore guarda e riguarda, indaga con occhio estraniante e curioso, come inseguendo la vita che in quelle opere è nascosta e soprattutto inseguendo la mano dell’artista, il gesto d’inizio, il mistero e il miracolo dell’atto creativo.

Autore

Giuseppe Bevilacqua (Treviso, 1926), eminente studioso di letteratura tedesca, si è occupato di autori classici e contemporanei. Oltre alla raccolta completa delle poesie di Paul Celan (Mondadori, 1998), fra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo Saggio sulle origini del Romanticismo tedesco (Sansoni, 2000), Letture celaniane (Le Lettere, 2001), Introduzione al secondo ‘Faust’e altri interventi goethiani (Palomar, 2003), la raccolta di saggi Novecento tedesco (Le Lettere, 2004) e Una questione hölderliniana. Follia e poesia nel tardo Hölderlin (Olschki, 2007). Le sue poesie sono raccolte nel volume Un pennino di stagno (Il Ponte del Sale, 2005) a cura di Andrea Zanzotto. Di recente ha pubblicato due romanzi: nel 2011 per Einaudi Villa Gradenigo (Premio Comisso) e nel 2014 per Mondadori L’alzata di Meissen.