Sinossi

«Farinacci è un uomo verso il quale oggi, 11 ottobre 1930, converge il pensiero devoto e riconoscente di tutti i fascisti, meglio dire di tutti gli italiani. Chi lo ha veduto ieri sera fatto segno dell’incontenibile entusiasmo della folla, ha identificato nell’uomo il fascismo vero, quello degli umili e degli onesti. Non era Cremona sola attorno a lui, ma era l’Italia fascista tutta». Niente, più di questa riservata relazione di un confidente della polizia politica, vale a meglio riassumere, in una sola frase, il mito rappresentato da Farinacci negli ambienti del fascismo radicale e intransigente durante tutti gli anni del regime.Fuori dalle comuni e semplicistiche analisi, spesso frutto di valutazioni precostituite e distorte, questo volume non è soltanto la biografia del fascista più ortodosso del regime, ma vuole soprattutto ricostruire, scevro da preconcetti storiografici e ideologici, proprio i contorni di quel particolare modello di fascismo radicale, tanto validamente sostenuto dal capo dello squadrismo, quanto invece apertamente osteggiato e represso da Mussolini. Senza alcuna carica di partito o istituzionale dal 1925, bandito dalla vita politica ufficiale, confinato nel suo feudo di provincia, e costantemente sotto la minaccia dell’aperta sconfessione del duce, Farinacci seppe comunque sempre incarnare e rappresentare sino all’ultimo il vero modello e le più profonde esigenze della rivoluzione delle camicie nere.

Autore

Giuseppe Pardini, professore di Storia contemporanea presso i corsi di laurea in Scienze politiche dell’Università degli Studi del Molise, dove insegna anche Storia dei sistemi politici europei e Storia dei movimenti e dei partiti politici, ha recentemente curato il manuale Storia dei sistemi politici europei nel xx secolo (2010) e ha già pubblicato per le nostre edizioni Roberto Farinacci ovvero della rivoluzione fascista (2007) e Fascisti in democrazia. Uomini, idee, giornali, 1946-1958 (2009).