I rilievi appenninici, che fra Romagna e Toscana prendono il più maestoso nome di Alpe, lungi dal costituire una barriera insormontabile, furono, fin dall'evo antico, terreno di compenetrazione fra gruppi etnici e sociali diversi, in un'amalgama di ascendenze celtiche, etrusche, longobarde, romane, bizantine. Successivamente, furono teatro dell'intreccio matrimoniale fra nobiltà romagnola e stirpi gentilizie toscane da cui si generò la signoria dei Guidi. Si preparò così il terreno alla penetrazione fiorentina, la quale si concretizzò fra il XIV e il XV secolo dando vita a quella che in periodo lorenese sarebbe stata la - Provincia toscana di Romagna - al confine fra il Granducato e lo Stato della Chiesa. Di quest'area sub-regionale, che dal crinale appenninico si estende lungo le vallate romagnole verso la pianura fin quasi a lambire la Via Emilia, tratta Romagna toscana. Storia e civiltà di una terra di confine: opera in due tomi cui hanno partecipato in rilevante numero, e con contributi originali, eminenti docenti universitari e qualificati studiosi locali. «L'opera» - come si legge nella Prefazione - «si avvale di una triplice prospettiva: la lunga durata, per cui la sua ricostruzione procede dalla preistoria alla contemporaneità; l'approccio interdisciplinare, per cui sono messi in correlazione gli aspetti politici, culturali, artistici, letterari, sociali, economici, geografici e naturalistici; la storia totale, per cui uomini e strutture sono presentati nella loro vita complessiva ed in chiave integrata, con particolare attenzione al paesaggio, alla cultura materiale, agli insediamenti urbani e rurali, nonché al clima ed ai fenomeni eccezionali».