Luigi Spagnol e il mestiere dell'editore
Il ruolo di un editore è quello di far da tramite tra uno scrittore e il pubblico. Un libro che non viene pubblicato resta un fatto privato.
Se fosse necessario definire Luigi Spagnol non si potrebbe slegare la sua persona dal suo mestiere. Luigi Spagnol era una persona eclettica, rara, un pittore e un appassionato di musica ma soprattutto era un editore. Aveva una misura del suo mestiere personale e trasversale allo stesso tempo: “il compito di un editore è quello di fare da tramite tra uno scrittore e il pubblico. La nostra responsabilità è capire e rendere pubblici i libri. Un libro che non si vede o non si vende resta un fatto privato”, ripeteva sempre. Non cercava trionfi o autocelebrazione, l’editore per Luigi Spagnol era una missione da svolgere lentamente e con particolare cura per portare un libro e uno scrittore al suo pubblico. Per questo era un artigiano che custodiva e imbottigliava lo spirito di un libro per i lettori. Dava l’impressione di raggiungerti da distanze siderali, perché si immergeva nei libri tanto da sembrarne appena catapultato fuori.
Cresciuto in una ambiente stipato di libri, figlio dell’editore Mario Spagnol che, dopo aver lavorato per Bompiani e Feltrinelli e aver rilanciato la BUR di Rizzoli, aveva fondato un nuovo gruppo editoriale facendo confluire diverse case editrici come Salani, Guanda, Longanesi, Corbaccio, Neri Pozza e Vallardi sotto un unico ombrello insieme a Luciano Mauri, erede di un’altra famiglia radicata nell’editoria. Luigi dopo aver studiato storia dell’arte a Parigi, entra nell’ufficio diritti Longanesi. Si avvicina all’editoria per ragazzi e diventa direttore editoriale della casa editrice Salani. In quegli anni, a farli da chioccia, Donatella Ziliotto che aveva fondato la collana Gl’Istrici che era entrata nell’immaginario dei bambini con i libri di Rohn Dahl e Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren. L’idea di Spagnol e della Ziliotto è quella di applicare all’editoria per ragazzi i criteri dell’editoria per adulti: riuscire a pubblicare libri che piacessero ai ragazzi saltando l’intermediazione dei genitori e della scuola. Albi disegnati sui loro lettori.
Nel 1996 arriva sulla scrivania Salani un manoscritto di una giovane scrittrice inglese Joanne Kathleen Rowling, la storia di un maghetto di Hogwarts, Harry Potter. Il libro non ha ancora successo nel Regno Unito, Spagnol però ne rimane catturato e decide di pubblicarlo con una tiratura maggiore rispetto a quella inglese. La saga verrà letta da milioni di lettori in Italia. “Molti editori avevano rifiutato il libro perché sostenevano che il fantasy fosse un genere non adatto per i lettori italiani. Nel mio mestiere gli errori peggiori si fanno pensando troppo. Nel caso di Harry Potter non mi sono reso conto che fosse un fantasy ma che fosse molto altro. Per un editore alcune volte è importante cercare di pubblicare senza capire il libro o almeno senza capirlo del tutto ma intuire che c’è qualcosa, una verità al suo interno che bisogna approfondire”, ha raccontato qualche anno dopo l’editore.
Dopo la morte del papà Mario, Luigi insieme a Stefano Mauri figlio di Luciano fondano il Gruppo GEMS che raccoglie tutte le case editrici del gruppo. Luigi Spagnol presiede le case editrici Salani, Nord-Sud e Cocinella che si occupano di letteratura per ragazzi e la casa editrice Vallardi che si occupa di varia. La forza di GEMS è di essere uno unico gruppo editoriale e allo stesso tempo lasciare piena autonomia e indipendenza alle case editrici. In quegli anni, Guanda, casa editrice di narrativa del gruppo pubblica i romanzi di Luis Sepulveda. Spagnol stimola l’autore cileno a scrivere una storia per ragazzi. Aveva intravisto nell’autore cileno quel raro talento di saper scrivere per ragazzi. Quando Sepulveda consegna la favola, L’editore decide di pubblicarla non come una storia per ragazzi ma come un libro che potesse essere preso in mano anche da adulti. Storia di una gabianella e del gatto che le insegnò a volare superò il milione di copie vendute. Negli ultimi trent’anni Luigi Spagnol è l’unico editore che ha superato per quattro volte la barriera del milione di copie vendute in generi letterari diversi con autori esordienti. Pubblicando Cotto e Mangiato di Benedetta Parodi ha ideato un nuovo modo letterario e informale di raccontare le ricette. Staccandosi dalla formalità degli addetti lavori, ma pubblicando un libro fresco e semplice pensato per le mamme.
Qualche anno fa, capitando a Francoforte per la fiera del libro, affascinato da alcune copertine curate e inconsuete giapponesi, scoprì che erano dei manuali. Portò in Italia, il Magico Potere del Riordino dell’autrice giapponese Marie Kondo che spiegava il metodo giapponese di come riordinare casa in pochi passi. Luigi Spagnol ha avuto numerosi successi editoriali in generi diversi perché era un perlustratore di mondi opposti a cui si accostava con la curiosità e la meraviglia di un bambino. “La capacità di un editore è quella di ascoltare: il libro, lo scrittore e il pubblico. Significa stare zitti e lasciar parlare”. Un po’ come Firmino, il topo del romanzo di Sam Savage che mangiava i libri e ne catturava lo spirito e la grandezza, Luigi Spagnol appartiene alle pagine dei libri che ha pubblicato per non sottrarsi al suo mestiere e al suo essere editore.