L'anno che verrà
Una dichiarazione d'intenti per il nuovo anno: identità, aspirazioni e difficoltà di un piccolo editore.

Da abitudine si incomincia un nuovo anno con una serie di buoni propositi. Per una realtà editoriale come la nostra il primo intento è sempre rinnovare con maggiore ostinazione e consapevolezza il patto con i propri lettori: quello di essere presente alla propria identità di editore accademico e culturale, fieramente fiorentino dal 1976. Una traiettoria familiare e letteraria che affonda le sue radici nella storica casa editrice Sansoni, con una distribuzione che dura nel tempo e una strada segnata dalla responsabilità di diventare sempre di più una casa editrice di “ricerca”. Un termine inflazionato e lungamente masticato nel corso degli anni: nel nostro modo di intendere, l’urgenza di rivendicare una direzione chiara nel panorama editoriale su cui poggiamo.
E in questo 2022 coincide con l’ambizione di colmare le mancanze e i ritardi dettati da dinamiche commerciali che mutano rapidamente e costantemente, lontano da quella tradizione artigiana tipica della piccola editoria: ogni giorno nelle librerie, nei centri commerciali, centinaia di libri - comunque testi fortunati, molti altri non hanno la stessa benevola sorte - sfiorano gli scaffali per poi essere riposti in magazzino alla sola disponibilità degli addetti ai lavori.
In tal senso non è nostro obiettivo quello di inseguire faticosamente ciò che il mercato o le vendite ti suggeriscono o spesso impongono, ma cercare di avere come metro di misura la responsabilità di pubblicare qualcosa di cui il mondo editoriale è carente perché ancora non dato alle stampe oppure perduto o dimenticato. Soprattutto libri scoperti a fronte di un lavoro di ricerca e approfondimento che deve essere l’unico nostro valore costituente. Ci sentiamo una sorta di antica goletta che solca il frastagliato mare editoriale avendo ben chiara la direzione, attraccando in porti poco battuti e misurando il soffio del vento.
Una miriade di nuove forme verbali oggi circola nei cellulari dei ragazzi dentro messaggi brevi e chat chiuse, o si ferma nei loro diari come promemoria, regole di vita. Perché non provare con proposte editoriali che non sembrano proprie del loro comunicare e vivere? Perché non potrebbero accedervi forme più complesse quali poesia, saggistica, narrativa straniera? Tra le nostre esigenze urge avvicinare un pubblico sempre più giovane e vasto a sfere dell’editoria che sembrano non appartenergli e che spesso si attribuiscono ad altri contesti e pubblici ignorandone le storie, gli autori, le origini.
Un editore raccoglie sistematicamente materiale ancora inedito e lo inserisce a completamento di un panorama culturale in rapida evoluzione ma per fortuna mai saturo. Oltre a un’opera di ricognizione piacevole e di colta lettura, la Sua deve essere un’opera di ricucitura del tessuto sociale. Il suo ruolo, d’altronde, gli impone di accompagnare un lettore, di trovare il modo migliore di avvicinare le persone ai libri e i libri alle persone.
Entrando nel merito delle pubblicazioni, in linea con quanto detto, ci teniamo a segnalare alcuni titoli significativi in uscita nei prossimi mesi: innanzitutto la raccolta di poesie L’osso, l’anima di Bartolo Cattafi per il centenario dalla sua nascita; The Florence Review, un nuovo progetto editoriale, una rivista bilingue, in italiano e inglese, che raccoglie voci chiare ed inedite del panorama letterario italiano. Daremo ancora più forza al nostro impegno nei libri per ragazzi, riportando in libreria l’illustratrice Maja Kastelic con una storia inedita. Per ultimo, non di certo per importanza, avremo la contingenza letteraria di un Premio Nobel: Mario Vargas Llosa, in Mezzo secolo con Borges, raccoglie la traiettoria umana e culturale di uno dei più significativi scrittori del Novecento.
Non ci resta che mollare gli ormeggi.
La Redazione