Tre poesie di Ewa Lipska
Estratto del libro della poeta polacca di recente pubblicazione nella collana Il Nuovo Melograno.

Secondo la definizione del Premio Nobel Ceszlav Milosz, il poeta è colui che vola sopra la terra e la guarda dall’alto e al tempo stesso colui che la vede in ogni suo dettaglio.
Nel caso di Ewa Lipska la scrittura sembra poggiarsi su un equilibrio tra l’immersione fisica attraverso gli angoli e i vicoli del suo Paese e della sua città Cracovia e l’astrazione attraverso cui delinea al contempo un universo stralunato e surreale.
Nata a Cracovia nel 1945, ha studiato all’ Accademia di Belle Arti e debuttato come poeta nel 1967. Conterranea e amica di Wislawa Szymborska, è considerata una delle voci più originali del panorama letterario europeo.
Abbiamo selezionato tre poesie dalle ultime sue raccolte Memoria Operativa e L’Amore in procedura di Emergenza che abbiamo da poco pubblicato.
Non rimpiango che la felicità mi abbia abbandonata
Proprio in questo preciso istante di decisione.
Nelle bolle di sapone
Iniziava la poesia.
Promesse giuramenti
e voti gonfiati.
La bambinaia scongelava il Vecchio Testamento.
Conserve di lamponi
soggiogate dalla muffa.
Qualcosa è andato perduto.
In qualche luogo non si è svoltato.
Non si è rimasti nella città
In cui si preparava l’amore.
Getto in lavatrice il paese
dal quale non si è andati via.
Guardo come gira
si rovescia si deforma.
Per i debuttanti
Una speranza vorticosa.
E’ in arrivo l’avaria del mondo. Ma ancora sonnecchia impigrita tra le sterpaglie.
Borbottano violoncelli di erbe non accordate.
Un cielo ormai in disarmo. Un lampo si finge un lumino da notte. Un tuono ancora lontano.
Speriamo che eviti il nostro villaggio.
Andiamo a berci una birra nel bar qui vicino.
Ancora la luna gettata nel fiume.
Ancora non succede nulla.
Mangiamo l’amore. Sputiamo i semi.
Guardiamo il rottamaio del cimitero
Più o meno morti ma niente di più.
Là
Dove il nostro letto spiccava il volo.
Ora c’è un aeroporto.
Nessuno ricorda più che qui c’era una vita
Che ha decollato
In procedura d’emergenza.