Martino Baldi - Alessandro Raveggi
 30/06/2022
Orizzonte è di per sé una parola ambivalente, a volte troppo astratta; essa porta con sé una prospettiva rivolta al futuro – a dispetto di un etimo che lo limita alla figura del cerchio – ma anche uno sguardo sul presente più ampio, che include nuove simbiosi e risana il presente. L’orizzonte è lo spazio geometrico della convivenza, della speranza, ma anche un luogo in cui più si fa viva la devastazione naturale, il tempo dello scadere e del dissipare. Tra esplorazioni ambientali e altre di carattere più storico (e, potremmo dire, psichico) lanciamo la nostra prima parola per la nuova serie del progetto, nato nel 2016 come The FLR e oggi accolto dall’editore Le Lettere: un nuovo orizzonte anche per noi.


Horizon is in itself an ambivalent word, too abstract at times. Although its etymology merely links it to the outline of a circle, it suggests both an outlook on the future and a broader view of our present, embracing new forms of symbiosis to cure the ills of our time. The horizon is a geometric space of coexistence and hope, but also the point that most reveals the devastation of the natural world, its exhaustion and depletion at the expense of other species, other natures. Mingling environmental themes with more historical (even psychological) perspectives, this word has been chosen to mark the next stage in our project, which was launched in 2016 as The FLR and has now found a home with the publisher Le Lettere: a new horizon for us, too.
Gli orizzonti descritti dai racconti e dalle poesie che leggerete, secondo la formula che ci ha contraddistinti fin da subito in modo inedito in Italia (l’inglese con l’italiano a fronte) ci paiono tutti legati alle sorti dell’umano. Si presenta in essi un orizzonte personale, sia familiare che filiale (Matteucci), ma anche collettivo-sociale, con uno sguardo rivolto al passato di una nazione o di un’area geopolitica (Richterová). S’impastano poi nella visione dell’orizzonte sia privato sia collettivo il sacro e il divino con il profano e il sensuale (Renda, Carlucci). L’orizzonte può essere anche uno schermo o un miraggio: l’orizzonte di un quadro enigmatico che diventa ossessione personale (Didino), o quello tetro e oscuro ma illuminato da una promessa misteriosa di speranza (Geda). A volte lo sguardo è spinto ad affondare verso profondità geologiche (Lisa) o ad allargarsi in abbracci panoramici (Pusterla), in altri casi sembra invece quasi accecato e confinato in uno spazio di fissazioni, come quella di un’avidità estrema che cristallizza il racconto stesso nella forma di un breve apologo (Carabba). The horizons described by the stories and poems you will read here, in the pioneering format that has made us unique from the start (Italian/English parallel text), all seem linked to the fate of humanity. Some are personal, familial, and filial (Matteucci), while others are collective and social, looking back over the history of a nation or region (Richterová). Within this vision, whether private or shared, the sacred and divine blends into the secular and sensual (Renda, Carlucci). A horizon may also be a screen or mirage: the horizon of an enigmatic painting that becomes a personal obsession (Didino), or a dark, dismal horizon illuminated by a mysterious promise of hope (Geda). At times it pulls our gaze down into geological depths (Lisa) or out into a panoramic embrace (Pusterla). At other times, it seems almost blinkered and caged by fixations, by a terrible avidity that locks the story itself into the form of a brief apologue (Carabba).
Con questa parola, Orizzonte, scortati anche dallo sguardo immaginifico di Francesco Chiacchio, guardiamo al panorama che ci circonda con premura e preoccupazione, difendendo il valore di visione che la parola chiave di questo numero ci dona, magnificata dall’attività della traduzione, come ponte invisibile tra lingue e umanità da salvare.

Guided by this word, Horizon, and by the vivid imagery of Francesco Chiacchio, let’s turn a keen, concerned eye on the landscape around us. Let’s uphold the value of vision, the gift offered by the key word of this issue and highlighted by the act of translation, an invisible bridge between languages and facets of humanity that deserve to be saved.
I volumi
Orizzonte è di per sé una parola ambivalente, a volte troppo astratta; essa porta con sé una prospettiva rivolta al futuro – a dispetto di un etimo che lo limita alla figura del cerchio – ma anche uno sguardo sul presente più ampio, che include nuove simbiosi e risana il presente. L’orizzonte è lo spazio geometrico della convivenza, della speranza, ma anche un luogo in cui più si fa viva la devastazione...
AA.VV.
A cura di Martino Baldi, Alessandro Raveggi
2022, pp. 96
ISBN: 9788893663182
€ 15,00  € 14,25
The Florence Review, 1/22
A cura di Martino Baldi, Alessandro Raveggi
2022, pp. 96
ISBN: 9788893663182
€ 15,00  € 14,25