Clerici
Un estratto dal nostro libro Il cantastorie instancabile, da poco ristampato. Rino Tommasi, collega e grande amico del Clerici, ci regala un suo breve ritratto.

La carriera giornalistica di Rino Tommasi (Verona, 1934) inizia a «Tutto Sport» e prosegue con «La Gazzetta dello Sport». Nel 1981, il giornalista veneto diventa primo direttore dei servizi sportivi della nuova Canale 5. Dieci anni dopo, lavora a Tele Più con la medesima qualifica. Già commentatore di tornei di tennis per SKY TV.
Gianni l’ho conosciuto a Como nel 1954. Dovevo giocare la semifinale di un torneo di terza categoria contro Ninni Gaddoni, che aveva giocato in serie A con l’Inter e il Torino segnando quaranta gol ma era anche un discreto giocatore. Se lo battevi eri pronto per la seconda categoria. Gianni aveva smesso di giocare seriamente, era convalescente e, abitando a pochi passi, era venuto a vedere.
Alla base della nostra amicizia ci sono il rispetto delle nostre qualità e dei nostri difetti, l’assoluta mancanza di rivalità. Lui è entrato nella “Hall of Fame”, io ho vinto due volte il premio “Tennis Writer of the Year”. Ne siamo stati entrambi felici.
«Se leggete Clerici non saprete mai chi ha vinto ma lui vi spiegherà il perché». Gli è piaciuta, mi ha detto che la farà incidere sulla sua tomba.
La sua fantasia gli consente di essere bugiardo in buona fede. Non dice sempre la verità perché crede alle cose non vere. Gli ho sentito raccontare, anche in televisione, episodi ai quali ho assistito. Qualche volta erano veri al venti per cento ma erano ugualmente divertenti.
Ha detto un grande scrittore americano: «Mai rovinare un buon articolo con la verità». È un principio che lui ha sempre tenuto presente.