2009, 154, con illustrazioni in b/n pp.
Temi: Arte e Architettura
ISBN: 9788860873088
Macchine prodigiose, ludiche, seducenti, inquietanti: macinatrici di cioccolato, mongolfiere con artigli che fabbricano mosaici, candele di motore erotizzanti, apparecchi fotografici animati, pistoni e stantuffi eccitanti, dispositivi conta-baci, macchine da scrivere con tasti tentacolari, macchine da cucire sensuali. Questa è la famiglia surrealista, antenati e pronipoti inclusi, della dinastia mirabolante-tecnologica. Ostili alla scienza, Aragon, Soupault, Breton, Desnos, Péret e gli altri avrebbero subito il fascino delle macchine descritte da Jarry e Roussel, delle macchine dipinte da Picabia, Duchamp, Ernst; ma avrebbero esecrato quelle vere. Queste pagine mettono in rilievo le incrinature di un assioma ormai imperante, puntando a ricostruire la dinamica fra il rifiuto degli emblemi del progresso – esaltati invece dai futuristi – e l’attrazione per la velocità, la lucida bellezza dell’elemento meccanico, il perentorio splendore della modernità.
Giovanna Angeli insegna Letteratura francese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. Si occupa di letteratura medievale e tardo-medievale nel cui ambito ha pubblicato L’Eneas e i primi romanzi volgari, Il mondo rovesciato, l’edizione italiana dei Lais di Maria di Francia e della Châtelaine de Vergy, La maschera di Lancillotto (tradotta poi in francese), Le strade della fortuna. Da Marie de France a François Villon; e anche di letteratura francese moderna con Le Prove e i testi e Surrealismo e umorismo nero. Ha inoltre scritto un volume sul cinema di Eric Rohmer.