E. Ciantelli
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Enrico Ciantelli nasce a Firenze nel 1921, dove compie studi classici. Non appena ottenuta la maturità partecipa al corso allievi ufficiali della scuola di applicazione di cavalleria di Pinerolo, divenendo sottotenente nel 1941. Partecipa alla guerra sotto le insegne del reggimento Lancieri di Firenze, fra le truppe italiane insediate nei Balcani. È qui che si trova – a Scutari, Albania – quando viene proclamato l’armistizio, ed è costretto, in qualità di rappresentante della Terza Armata, a trattare con lo Stato maggiore tedesco per evitare un conflitto con gli ex alleati. Lo Specchio, racconto autobiografico della terribile esperienza di guerra e di prigionia, dedica pagine sofferte e indignate al dramma delle truppe italiane dislocate nei Balcani, che in seguito al cosciente e incondizionato rifiuto alla proposta di adesione alla Repubblica di Salò, dovettero subire la deportazione e la prigionia in Germania. Ai capitoli centrali del libro è affidata la testimonianza dei terribili sedici mesi di reclusione nei Lager di Leopoli e Wietzendorf, che hanno visto i militari italiani animare la “prima e silenziosa resistenza” al fascismo. Rientrato in patria nel 1945, Ciantelli si laurea in giurisprudenza ed è tra i fondatori del primo Partito radicale, costituito attorno al settimanale «Il Mondo». Alla sua attività politica affianca vari incarichi di pubblico rilievo; dal 1962 si occupa assiduamente dei reduci dai Lager, ottenendo dal governo tedesco importanti riconoscimenti alle vittime italiane del nazismo.