Antonio Buero Vallejo (1916-2000) si avvicina all’arte, alla letteratura e al teatro sin da giovanissimo. Nel 1936, allo scoppio della Guerra Civile spagnola, i suoi genitori gli proibiscono di arruolarsi come volontario e, non potendo fare altro, abbandona comunque gli studi per aiutare i repubblicani che si opponevano a Franco. Avendo lavorato per il Partito Comunista, nel 1939 viene arrestato e condannato a morte con l’accusa di “adesione alla ribellione”. Qualche mese dopo viene graziato e nel 1946 esce di prigione. Ritrovata la sua libertà, Vallejo si stabilisce in Spagna e torna a coltivare la sua antica vocazione pittorica, che passerà, però, in secondo piano nel 1949, anno in cui vince il “Premio Lope de Vega” per la sua opera teatrale Historia de una escalera. Le sue opere confermarono il suo talento, lo resero famoso e, nel 1971, gli fecero guadagnare l’ingresso alla “Real Academia Española”. Qualche anno prima della sua morte, avvenuta a Madrid nel 2000, gli venne assegnato il “Premio Nacional de las Letras” per la raccolta delle sua opere.