In un intenso dialogo che valica i confini della morte, Roberto Carifi si rivolge alla madre con parole cariche di dolore e rimpianto. Scorrono davanti a noi per frammenti illuminanti immagini della vita della madre, così strettamente legata alla sua: un padre che va via abbandonandoli, la fatica della quotidianità riscattata almeno in parte dalla gioia dei soggiorni estivi a Forte dei Marmi. Una vita insieme bruscamente interrotta dalla scomparsa della madre, e poi la sua stessa malattia, quell'ictus che lo ha colpito invalidandolo nel corpo, ma da cui si è risollevato riscoprendo nuove energie spirituali e abbracciando la fede buddhista.
Roberto Carifi, poeta e filosofo, è nato nel 1948 a Pistoia dove vive e per molti anni ha insegnato in un liceo scientifico. Ha pubblicato per Le Lettere Le parole del pensiero (1995), Nomi del Novecento (2000), In difesa della filosofia (2001), Il gelo e la luce (2003), La solitudine del Buddha (2006), Frammenti per una madre (2007), Il maestro e la compassione (2008), Tibet (2011), Compassione (2012), Il monaco e la luce (2013), Madre (2014). Ha curato, sempre per le nostre edizioni, Il canto del dipartito di G. Trakl, Poesie di S. Weil e L’Arcangelico di G. Bataille, ed è inoltre ideatore della collana «Dal silenzio alla parola» all’interno della quale sono usciti i suoi Breviario e Il silenzio del Buddha.