Sinossi

Testi di Maria Monica Donato, Chiara Frugoni e Alessio Monciatti Della vita dei due fratelli, Pietro e Ambrogio, non sappiamo a, ma possiamo ritenere che Pietro sia nato intorno al 1280 e Ambrogio intorno all’ultimo decennio del XIII secolo; la peste del 1348 probabilmente falciò la vita di entrambi i fratelli. Ambrogio fu apprezzato in maniera entusiastica da Lorenzo Ghiberti, che lo definisce “nobilissimo disegnatore”, per concludere: “et altrimenti dotto che nessuno degli altri”. Il Vasari ammirava invece moltissimo Pietro: fu “... per tutta Toscana chiamato e carezzato, avendolo fatto conoscere primieramente le storie che dipinse a fresco nella Scala, spedale di Siena, nelle quali imitò di sorte la maniera di Giotto”. Tuttavia in questi affreschi il Vasari non riuscì a leggere correttamente il nome di Pietro né comprese il nesso parentale con Ambrogio.Non resta dunque che scrutare le opere rimaste dei due pittori, per ricongiungerci, idealmente, all’ammirazione di cui godettero presso i contemporanei, pur nella triste consapevolezza della perdita di interi, lodatissimi, cicli.Alessio Monciatti, Maria Monica Donato ed io abbiamo cercato di offrire al lettore, attraverso una narrazione piana, con molti paragrafi che permettano riposanti soste, un viaggio che segue il percorso artistico dei due fratelli nelle chiese, nei palazzi e nei musei, in compagnia di splendide riproduzioni. Abbiamo privilegiato il significato delle immagini e il loro contesto culturale, anche se non sono stati dimenticati, ovviamente, i problemi di stile e di attribuzione. A lettura finita il turista in poltrona, questo è il nostro augurio, dovrebbe sentirsi invogliato a mettersi in viaggio davvero, per godere anche dell’atmosfera che circonda tanti capolavori, con il piacere di riconoscerli cari e famigliari. Dalla presentazione di Chiara Frugoni