Sinossi

Con testo a fronteIl poema Latrine, scritto dal grande poeta osseto di lingua russa Kibirov nell’estate del 1990, alla vigilia del crollo dell’impero, racconta la realtà sovietica da un punto di vista decisamente insolito, nonché la personale vicenda dell’autore dall’infanzia alla maturità. Intrecciata a queste due storie è quella della letteratura russa. Un’immagine assai poco gradevole diventa metafora della poesia e pretesto per rievocare in modo assolutamente privato le proprie esperienze, dall’infanzia nella famiglia di un ufficiale sovietico, ai continui trasferimenti, alle prime esperienze sessuali, la scuola, l’università, il servizio militare in Asia Centrale. Il gabinetto è anche il luogo dove trova riparo chi sfugge a una rapina, a un omicidio (come ha detto pubblicamente anche Putin, riferendosi ai terroristi ceceni), o dove si può discutere del senso della vita, insomma una vera e propria metafora dell’esistenza umana. Premio LericiPea-Mosca: Premio per la traduzione in lingua russa a Claudia Scandura del poemetto " Latrine" di Timur Kibirov.

Autore

Timur Iur'evic Kibirov (Zapoev) è nato nel 1955 nella repubblica di Kabardino-Balkarija da una famiglia di ufficiali. Vive a Mosca. Alla sua prima raccolta poetica, Luoghi comuni (1988) ne sono seguite molte altre.