Ivanna Rosi

Le maschere di Chateaubriand

Libertà e vincoli dell'autorappresentazione

Collana: Saggi, 91
2010, 328 pp.
Temi: Letteratura - studi e testi
ISBN: 9788860872470

Edizione cartacea

  • Brossura € 24,00  € 22,80

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Sinossi

In contrasto con la rappresentazione realistica dell’io propria delle Confessions di Rousseau, Chateaubriand nei Mémoires d’outre-tombe, come nelle molteplici figure dell’io che compaiono nella sua opera, a partire dalla proiezione romanzesca e “archetipica” di René, rifugge deliberatamente da una narrazione naturalistica e spicciola del vissuto, sia evenemenziale che psicologico, sentito come insignificante, e, obbedendo ad imperativi morali ed estetici, oltre che alla forza della fantasia, modella la propria immagine con estrema libertà. Non dobbiamo dunque aspettarci materiale introspettivo, verità referenziali, dettagli personali: il memorialista, il viaggiatore, il romanziere, il biografo, ricreano l’accaduto, vi introducono il sogno, condensano in scene icastiche e simboliche il senso più diluito e più pallido degli avvenimenti o indossano maschere che non sono strumenti banalmente menzogneri, ma invenzioni di sé.Tuttavia, taluni vincoli legati al genere “confessione” o “memorie” continuano ad agire, imponendo allo scrittore una estrema precisione negli aspetti esterni dei fatti raccontati (spesso avvalorati da pezze d’appoggio documentarie), o, più profondamente, costringendo l’io a rivelare in maniera obliqua tentazioni, passioni, dolori e traumi; a nascondere nelle pieghe della scrittura disincarnate alterità femminili. Zone oscure emergono da confronti conflittuali, come dallo “scontro” tra il biografo e il riformatore della Trappa, Rancé, nel quadro di un tortuoso esame di coscienza. Questo carattere dell’autorappresentazione si collega al ruolo originale e dominante, nella scrittura di Chateaubriand, della censura e della negazione. La repressione che cade sulle “colpe”, sull’eros come sulla pulsione suicida, non inibisce in modo assoluto la parte intima dell’io, che si manifesta suggestivamente come energia soffocata, “fiamma nascosta”. La stessa autoderisione, che accompagna in maniera intermittente l’autoritratto, funziona in definitiva come una maschera, che contemporaneamente dissimula e ricrea, distorcendola, distanziandola, una interiorità dolente e inquieta, in particolare nella ormai famosa quarta parte dei Mémoires.

Autore

Dopo gli studi letterari e le traduzioni pubblicate nel corso dell'carriera accademica, Ivanna Rosi ha sperimentato per la prima volta la narrativa autobiografica con La versione di Candida, uscita in questa collana nel 2019.