Description
Prefazione di Franco CordelliConversazione di Andrea Cortellessa con l’autoreFra i grandi critici della sua generazione Pedullà è stato il più agitato e insieme il più disincantato critico. Davvero uno «Sciamano che ride», come nel primo capitolo di questo libro: e che nel riso ha per tempo trovato la chiave d’accesso allo scrigno che racchiude il tesoro del godimento letterario. Se gli anni Cinquanta erano stati quelli della formazione e i Sessanta quelli di un insonne apprendistato alla scrittura, sono senz’altro gli anni Settanta quelli aurei, sciamanicamente sulfurei, di Pedullà scrittore-critico. E nel ’75 L’estrema funzione già dalla struttura tipografica «a due piani» alludeva alla dialettica tra «centro» e «periferia» concettualmente così cara all’autore. Una dialettica che non ha mancato di trasmettere, come un virus, ai suoi numerosi discepoli. Quegli anni che oggi si fa a gara nel descrivere come monocromi plumbei, traboccavano in realtà di colori: pop e concettuali, «poveri» e neobarocchi, dandistici e dadaisti. E L’estrema funzione è un loro vertiginoso caleidoscopio. Certo, la violenza dell’estremismo c’era: e decretava che era finito il tempo della letteratura, che essa meritava d’essere messa a morte. Lo sciamano, allora come oggi, rispondeva con un sorriso.A.C._x000D_
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