Dal decadentismo di fine Ottocento al dopoguerra, attraverso alcune figure chiave del panorama culturale tedesco: Hofmannsthal e la crisi di valori del fin de siècle, Musil e I turbamenti del giovane Törless, l’influsso di Freud in letteratura, Schnitzler e l’analisi degli strati profondi della coscienza, la sorprendente quotidianità di Kafka, impiegato modello, gli esordi di Hesse, il teatro di Brecht, la prossimità della morte in Celan… Una summa dei saggi più significativi scritti negli anni da Giuseppe Bevilacqua, raccolti per la prima volta in volume.
Giuseppe Bevilacqua (Treviso, 1926), eminente studioso di letteratura tedesca, si è occupato di autori classici e contemporanei. Oltre alla raccolta completa delle poesie di Paul Celan (Mondadori, 1998), fra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo Saggio sulle origini del Romanticismo tedesco (Sansoni, 2000), Letture celaniane (Le Lettere, 2001), Introduzione al secondo ‘Faust’e altri interventi goethiani (Palomar, 2003), la raccolta di saggi Novecento tedesco (Le Lettere, 2004) e Una questione hölderliniana. Follia e poesia nel tardo Hölderlin (Olschki, 2007). Le sue poesie sono raccolte nel volume Un pennino di stagno (Il Ponte del Sale, 2005) a cura di Andrea Zanzotto. Di recente ha pubblicato due romanzi: nel 2011 per Einaudi Villa Gradenigo (Premio Comisso) e nel 2014 per Mondadori L’alzata di Meissen.