“Serve” ancora la scuola in una realtà caratterizzata dalla proliferazione di agenzie formative che permettono al soggetto di scegliere “cosa” apprendere e “come” apprenderlo? E se sì, a cosa “serve”? E gli adulti hanno la capacità di educare i più giovani dotandoli di risorse valoriali e culturali che li mettano in grado di selezionare tra le tante offerte possibili? È a questi interrogativi che si tenta di dare una risposta anche attingendo alle testimonianze di ragazzi che offrono il loro punto di vista su genitori ed insegnanti, su norme e punizioni. Seguendo questo filo conduttore viene tracciato il profilo di quel preoccupante vuoto educativo che intacca la formazione del cittadino, di un Io non più proiettato verso la dimensione del Noi.
Giovanna Lucci ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia e Sociologia della modernità presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Pisa. Ha al suo attivo vari studi usciti in volumi collettanei.