Innamorate, folli, vittime, sonnambule, le donne sono le protagoniste del melodramma, che trova il centro emotivo e fantastico nelle loro pene e nei loro ardori; sia che vestano i panni di regine, sacerdotesse o di semplici paesane, le eroine operistiche conducono il gioco che si conclude immancabilmente con la loro immolazione sacrificale. Da Medea a Mimi, la donna riempie la scena con la sua tragica presenza, ma soprattutto con la sua voce, intrisa di sensualità e padronanza tecnica.Perché è tanto appassionante la sconfitta dell’eroina? Cosa ci comunica la qualità della voce di un’interprete? Perché la storia di Traviata continua a commuovere le platee disincantate di oggi? Questo libro cerca di svelare il segreto che ancora oggi il melodramma è riuscito a mantenere, come ultimo prezioso cifrario dei sentimenti.
Simonetta Chiappini collabora con istituzioni internazionali come il Rossini Opera Festival e la Columbia University. Ha ideato e condotto spettacoli in collaborazione col Museo Archeologico di Firenze e la Fondazione Toscana Spettacolo ed è membro della Società delle Storiche Italiane. Tra le sue pubblicazioni figurano Folli, sonnambule, sartine. La voce femminile nell’Ottocento italiano (Le Lettere 2006), giunto nella rosa dei finalisti del premio Fida ninfa indetto dall’Accademia Filarmonica di Verona e un contributo sul melodramma negli Annali della Storia d’Italia (Risorgimento): La voce della martire. Dagli evirati cantori all’eroina romantica (Einaudi 2007).