Sinossi

Il teatro del Cocomero di Firenze, fondato nel 1650, fu inizialmente gestito dall’accademia degli Immobili di Giovan Carlo de’ Medici. A partire dal 1699, grazie all’attività dell’accademia degli Infuocati, lo «stanzone» di via del Cocomero cominciò a configurarsi come una delle principali realtà spettacolari del tessuto cittadino: una tendenza decretata ufficialmente dalla sua rifondazione nel 1701 e dalla protezione accordata dal «granprincipe» Ferdinando de’ Medici. Il teatro si trasformò così in un vero e proprio ‘ente pubblico’ fino a diventare un punto di riferimento del circuito italiano e internazionale; l’opera in musica e gli spettacoli dei comici dell’arte furono i vertici del suo repertorio. Sotto la sapiente conduzione degli accademici, il Cocomero arrivò a sopravanzare di gran lunga la produzione e l’attività del teatro della Pergola, il più istituzionale dei teatri fiorentini. La politica liberale dei protettori (prima Ferdinando poi Gian Gastone) consentì all’accademia una salda conduzione economica e un’ampia libertà impresariale. L’avvento della dinastia dei Lorena e la protezione del granduca Francesco Stefano portarono a un riordino del sistema spettacolare cittadino; il decreto imperiale sui teatri pubblici (1748) definì la speciale attenzione riservata dal potere granducale all’attività del Cocomero rispetto agli altri teatri. Dell’esperienza vissuta dal teatro del Cocomero tra il 1701 e il 1748 il libro fornisce una ricca analisi basata su numerose fonti primarie, proponendo il suo inquadramento storico all’interno del circuito teatrale, sullo sfondo degli avvicendamenti politici contemporanei.

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Autore

Caterina Pagnini, dottore di ricerca in Storia dello Spettacolo, è docente di Storia della danza e del mimo presso l’Università degli Studi di Firenze. Specialista nella storia del teatro e della danza di Antico regime, ha studiato i rapporti tra la spettacolarità della corte fiorentina e quella inglese degli Stuart (con particolare riguardo all’interazione fra professionismo e dilettantismo). Fa parte del comitato direttivo della rivista «Drammaturgia». Tra le sue pubblicazioni: Anna di Danimarca e i Queen’s Masques (1604-1611) (2015); Il balletto 'riformato': Gasparo Angiolini e la codificazione della danza teatrale moderna (2011); Costantino de’ Servi, architetto scenografo fiorentino alla corte d’Inghilterra (1611-1615) (2006).