Diana De Rosa

Diletta moglie, amati figli

Disposizioni e sentimenti nei testamenti della Trieste asbugica

Collana: Le Vie della Storia, 76
2010, 150 pp.
Temi: Storia
ISBN: 9788860873071

Edizione cartacea

  • Brossura € 18,00

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Sinossi

Un ricco commerciante lasciava il suo ingente capitale costituito da palazzi colmi di mobili e argenteria alla moglie che era stata sposa affettuosa e madre esemplare, un contadino destinava alla moglie che lo aveva assistito e lavorato sempre al suo fianco un piccolo campo con vigna. Uomini e donne appartenenti a tutti i ceti sociali, etnie e fedi religiose nella consapevolezza che la morte poteva carpirli ad ogni momento, scrivevano con l’aiuto di un notaio o di proprio pugno le loro ultime volonta. Le voci dei testatori si susseguono a formare una collana di madri e spose virtuose, padri autorevoli e responsabili, di figli amati e obbedienti, a volte interrotta da storie di mogli maltrattate, di marito traditi nelle loro aspettative, di figli disobbedienti. I testamenti scritti alla fine del Settecento e nell’Ottocento parlano di sentimenti, ma descrivono anche una città cosmopolita come Trieste dove l’illuminata legislazione austriaca aveva reso uguali nella successione i maschi e le femmine.

Autore

Diana De Rosa ha svolto attività di ricerca nell’Università di Trieste, studiosa di storia sociale e delle istituzioni educative ha pubblicato fra gli altri: Il baule di Giovanna. Storie di abbandoni e infanticidi, Sellerio ed.1995, Rilke e Teresa. Storia di un’abbandonata, Lint, Trieste 1999, La carrozza di Treves. Storie di donne e della loro follia, Sensibili alle foglie 2002, Spose, madri e maestre, Del Bianco ed. 2004, Una famiglia borghese. Lettere 1870-1877, Campanotto ed. 2005.