Description
In quest’epoca di gravi rimproveri alla città, questo volume cerca di guardarla con occhi riconoscenti per ciò che essa ha dato e che ancora può dare all’uomo. Non è proprio un libro di storia della città europea ma piuttosto una riflessione sulla cultura della città, a partire dalla prima, fondata da Caino, e dalle successive sei “città di rifugio” sulle rive del Giordano. Si passa poi a osservare il Partenone e la sua struttura, per rileggerla con occhi diversi e scoprire il grande significato metafisico dell’opera, come tentativo dell’uomo di dialogare con il suo dio. Quindi l’Europa dell’Alto Medioevo, coperta di foreste e paludi, dove l’uomo vive all’ombra della sua chiesa polivalente, l’embrione della futura città, ma per ora luogo di convegni, di deposito, di prigione, di feste, di rappresentazioni, insomma, una chiesa-ospedale, chiesa-scuola, chiesa-tribunale, chiesa-albergo. Si sviluppa la “città-orto”, chiusa sulla natura, tanto che uomini e bestie domestiche coabitano negli stessi spazi, in promiscuità, senza regole, quasi senza riferimenti etici, in capanne semiscavate coperte di fogliame. L’economia viene dalla poca terra e dal maiale, protagonista assoluto della città insieme all’uomo. Infine, tra i marmi classici interrati e in qualche biblioteca, si scopre una cultura inattesa, un nuovo spirito “epicureo”, e la città rinasce, più bella e più esclusiva, ma non senza conflitti drammatici tra città e campagna.