Prefazione di F. Perfetti Verso la metà degli anni Venti – mentre l’Italia è sconvolta dal delitto Matteotti e Mussolini avvia la svolta che porterà all’instaurazione della dittatura – il mondo culturale è messo a rumore da una notizia singolare e inattesa: l’annuncio della scoperta, ad opera di uno studioso italiano, delle deche scomparse di Tito Livio. La notizia fa il giro del mondo e si scatena la caccia allo “scopritore”, che nicchia ma non nega e rinvia sempre al futuro l’esibizione delle famose deche. Naturalmente la notizia è falsa ma origina dibattiti e polemiche, provoca inchieste ufficiali e coinvolge noti giornalisti e insigni personalità degli studi. Essa è anche all’origine di una vera e propria beffa storiografica raccontata in questo delizioso saggio, scritto con gusto e stile prezioso e accattivante.
Fausto Nicolini (1879-1965), storico, ricercatore ed erudito il cui nome è inscindibilmente legato a quello di Benedetto Croce, col quale stabilì un vero e proprio sodalizio, è autore di studi importantissimi su Vico, Giannone, Galiani, Da Ponte, Manzoni, oltre che su Napoli.