Mario Missiroli

La monarchia socialista

Collana: Il filo della memoria, 10
2015, 142 (2.a ristampa 2015) pp.
Temi: Storia
ISBN: 9788860875860

Edizione cartacea

  • Brossura € 15,00  € 14,25

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Sinossi

Introduzione di Francesco Perfetti«Questo libro» premetteva Missiroli alla prima edizione di Monarchia socialista «si propone di ridurre ad un unico problema – quello religioso – la storia d’Italia dal Quarantotto ai nostri giorni». Da qui, l’autore procedeva ad una revisione del Risorgimento, facendo affiorare i limiti dell’opera degli “eroi” che lo avevano portato a compimento. Se Mazzini era il rappresentante di una posizione utopica del tutto estranea al pensiero idealistico del XIX secolo, incapace di mediare tra individuo e società nella dimensione della storia, la formula che il conte di Cavour aveva imposta per risolvere il problema religioso («libera Chiesa in libero Stato») aveva di fatto limitato l’aspetto eminentemente etico della vita alla sfera privata. Il principio della separazione tra lo Stato e la Chiesa era per Missiroli una «soluzione da politicante», lo Stato tollerante essendo uno «Stato senza Dio, senza coscienza e senza principi». Cavour, scriveva Missiroli, «non sospetta nemmeno che tutto il pensiero moderno, che conclude nel liberalismo, è essenzialmente religioso nella sua stessa razionalità, fino a pretendere di essere il solo pensiero veramente religioso», il solo in cui lo Stato sia inteso come entità e in cui l’individuo si affermi come persona e come cittadino insieme. Il problema del Risorgimento rimaneva quello di essere stato un mero movimento politico, non animato dalla moderna religiosità. Il Risorgimento italiano restò estraneo alla filosofia idealistica tedesca, ovvero al pensiero del «nuovo Risorgimento europeo», il solo che avesse saputo concepire lo Stato come «unità suprema e forma più alta della vita umana».

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Autore

Mario Missiroli (Bologna, 25 novembre 1886 – Roma, 29 novembre 1974) è stato uno scrittore e giornalista italiano. Fu direttore di quattro quotidiani: «il Resto del Carlino», «Il Secolo», «Il Messaggero» e il «Corriere della Sera».