La casa editrice

Raccontare la casa editrice Le Lettere implica un viaggio nel tempo. È una storia che nasce con l’acquisizione della Sansoni nel 1932 da parte del filosofo Giovanni Gentile. Abbiamo ancora i cataloghi Sansoni con le prime annotazioni di Gentile per scegliere autori e titoli che avrebbero fatto parte del nuovo programma editoriale. Il figlio Federico stava lavorando a Milano alla Treves. Si trasferì a Firenze per lavorare a fianco del padre, e vi rimase a lungo nonostante gli eventi drammatici che ne segnarono la storia privata e collettiva. Quando Rizzoli acquisì la Sansoni e si concentrò principalmente sul ramo scolastico del catalogo, Federico Gentile fondò Le Lettere, e fece confluire nel suo programma editoriale buona parte dei titoli di “varia” del suo lavoro sansoniano. Era il 1976 e la casa editrice si confermò l’attività di una famiglia attenta al patrimonio culturale italiano ed europeo per filosofia, letteratura, storia dell’arte, archeologia, linguistica, storia, filologia. Negli anni si è sempre posta l’obiettivo di restare un segmento importante dell’editoria italiana e di diffondere libri sia fedeli alla tradizione, sia sperimentali e lontani dai cori. Impegno confermato dall’entrata in casa editrice dei figli di Federico Gentile, Giovanni e Nicoletta, fra gli anni Cinquanta e Sessanta.

Riunione editoriale alla Sansoni, 1974. Da dx: Federico Gentile (Amm. delegato), Benedetto Gentile (Presidente), Giovanni Gentile (Dir. generale), Giuliano Bernardi (Dir. commerciale), Alberto Busignani (Capo Redazioni Arte), Mario Biondi (Capo Ufficio Stampa)

Quello che siamo oggi può essere ripercorso attraverso i nomi degli autori che abbiamo pubblicato. E guardandoci indietro ripubblicheremmo tutto, anche le scommesse che non hanno portato riscontri economici, ma che hanno dato soddisfazioni a livello di critica. Sul fronte della filologia dantesca la collaborazione storica con la Società Dantesca Italiana ha permesso di avere in catalogo Michele Barbi, Giorgio Petrocchi con la sua edizione critica della Divina Commedia, e nel tempo ha fatto fiorire collane prestigiose legate all’Edizione nazionale delle Opere di Dante Alighieri, e una rivista longeva come «Studi danteschi». L’Accademia della Crusca ha confermato negli anni la sua fiducia con le riviste «Studi di Filologia italiana», «Studi di Lessicografia italiana» e «Studi di Grammatica italiana». Ci ha insegnato un nuovo modo di affrontare il futuro con il dialogo fra cartaceo e web con pubblicazioni sul tema. Nella collana BIBLIOTHECA forse basterebbe citare i nomi di Timpanaro, Pasquali (con le sue Pagine stravaganti di un filologo e il suo ristampatissimo Storia della tradizione e della critica del testo). Continuiamo con Oreste Macrì, Cesare Luporini, Giorgio Luti, Walter Binni, Ernesto Sestan, Paul Oscar Kristeller, Bruno Migliorini, Carlo Ludovico Ragghianti. Il grande interesse per la traduzione ha contribuito alla fortuna di collane di narrativa, come Latinoamericana, diretta da Martha Canfield e in attesa di andare in stampa con un nuovo titolo del Premio Nobel Vargas Llosa, e pan narrativa, che ha accolto le voci di Baldwin, Timm, Butler. La collana Il Nuovo Melograno è tutta rivolta alla poesia e arricchita dal testo a fronte di autori in lingua latina, tedesca, francese, inglese, spagnola, portoghese, rumena, serba, svedese, araba: da Margaret Atwood a Kiarostami, da Cummings a Boland, Sexton, Lorde, Duffy, Barbosa, Osundare…

Al Nuovo Melograno abbiamo affiancato Novecento/duemila, collana di poesia contemporanea che ospita voci a cavallo del secolo vecchio e nuovo: questa nostra proposta, nata dopo la pubblicazione di Tutte le Poesie di Bartolo Cattafi, cerca di rispondere all’urgenza di avvicinare e in qualche modo accompagnare il lettore verso la Poesia in un panorama autoriale in cui per scoprire nuove voci non ci si può sottrarre dallo stabilire un legame con il Novecento.

Uno spazio importante nel nostro catalogo è presidiato dal settore dei periodici: oltre ai già citati per Crusca e Dantesca pubblichiamo più o meno dalla fondazione «Lingua nostra», «La Rassegna della Letteratura italiana» fondata da Walter Binni, «Nuova Storia Contemporanea» diretta da Francesco perfetti ed erede della rivista di De Felice, «Critica d’arte» della Fondazione Ragghianti. Il «Giornale critico della Filosofia italiana» invece ha bisogno di qualche parola in più, non solo perché fondata da Gentile e Spirito, ma perché ha visto anche la direzione di Eugenio Garin e ha contribuito a rafforzare il patrimonio di base della casa editrice che consiste nell’opera omnia degli scritti di Giovanni Gentile. È questo forse l’unico esempio in Italia di un filosofo che ha tuttora disponibili tutti i titoli dei propri scritti. Benedetto Croce non ha avuto lo stesso privilegio.

Le Lettere ha preso parte ai ricordi universitari e umanistici di gran parte di noi, sia per la saggistica che per i testi d’autore, segno di una tradizione storica a lungo curata. Allo stesso tempo ha avuto il coraggio di “sperimentare”, pubblicando collane come fuoriformato, diretta da Andrea Cortellessa e con autori come Amelia Rosselli, Cesare Zavattini, Franco Cordelli, Valerio Magrelli, Isgrò, Bonito Oliva… con caratteristiche tecniche più complesse che giocavano con formati e carta, ausili sonori e tattili, elementi grafici in bianco e nero o a colori. Cerchiamo di far dialogare collane dedicate alla mistica come quelle dirette da Marco Vannini, con collane rivolte ai più piccoli attraverso gli albi illustrati, senza perdere di vista l’intento di tenere per mano il passato e il futuro attraverso generazioni che hanno bisogno di letture differenti in modalità differenti. Quest’anno, per esempio, pur con le difficoltà del momento, abbiamo accolto la nascita di una nuova rivista, «The Florence Review», diretta da Alessandro Raveggi e Martino Baldi. Ha un obiettivo importante ma portato avanti con grande leggerezza e allegria: pubblicare racconti e poesie inedite di autori già affermati in lingua italiana, regalando la traduzione inglese a fronte, col commento grafico di un illustratore diverso per ogni fascicolo e scelto in base al tema, alla parola-chiave con cui vengono commissionati i testi. Per ogni numero pubblichiamo anche un bando che dà la possibilità a voci nuove di partecipare con un racconto o una poesia. Vengono selezionati da una giuria internazionale e “premiati” con la pubblicazione e la traduzione.