

Tutti sanno che cosa sia una città, per questo essa è così criticata, amata, odiata. Le si fa carico di innumerevoli colpe e gravi responsabilità sociali. Per lei o contro di lei si fondano schieramenti e fazioni; talvolta evocandola come un diritto delle genti, talvolta dimenticando che anch'essa, per sopravvivere, deve imporre i suoi propri diritti e le sue parti di nobiltà.In ogni caso la città è. Essa esiste da che esiste l'uomo Caino. Interpretarla per agire di conseguenza può anche essere rischioso; il binomio analisi-progetto può trasformarsi in equazione fatale per la vita della città poiché questo è un fare limitato e provvisorio che impone una logica dialettica fuggevole, dannosa quando è applicata a un corpo perenne quale è questa straordinaria forma simbolica dell'umanità. Commentare la città insieme è meno arrogante che analizzarla, ma più ricco e più rispettoso della sua esistenza e del suo divenire. In ventidue capitoli l'autore tenta di commentare ciò che tutti credono di sapere sulla città districandosi in un labirinto di banalità e di reazioni scomposte di fronte alla sua esaltante e inquietante complessità.
Riccardo Mariani è professore emerito all'Università di Ginevra e insegna Urbanistica nell'Università di Firenze. È membro dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e presidente di Urbanistes sans frontières international. Fra le sue opere ricordiamo: Abitazione e città nella Rivoluzione industriale (1975), Fascismo e città nuove (1976), Latina, storia di una città (1982), Città e campagna in Italia, 1917-1943 (1986, Premio "Calabria" 1987), E 42: un progetto per l'"Ordine nuovo" (1989), Razionalismo e architettura moderna. Storia di una polemica (1989, Premio della Presidenza del Consiglio dei ministri 1990). Per le nostre edizioni è uscito nel 2004 Il libro della città. Dalla città di rifugio alla città felice.

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Quasi un diario. 2003-2013
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