Sinossi

Questo libro indaga in profondità e in una larga ottica comparativa l’arte poliedrica e dagli interessi circolari di August Strindberg (1849-1912), un maestro del teatro moderno e in assoluto del modernismo. Partendo dal presupposto che la vastissima produzione letteraria del grande autore svedese richiami in continuazione il problema della scena e dell’attore, che s’innerva, a sua volta, nelle peculiarità della sua drammaturgia, Strindberg viene posto in stretta relazione, tra gli altri, con Euripide, Swedenborg, Schopenhauer, Zola, Ibsen, Nietzsche, Craig e Fuchs. Ne emerge il ritratto inedito, ricco d’implicazioni culturali inusitate, di un intellettuale sommamente inquieto e mai distante dall’utopia audace di un teatro di ricerca.

Autore

Franco Perrelli insegna al DAMS dell’Università di Torino, dove dirige il Centro Studi per lo Spettacolo Nordico. È specialista del teatro scandinavo e in particolare di August Strindberg, sul quale ha pubblicato saggi in Svezia (Strindbergiana, 2, 1987; 14, 1999); inoltre, ha curato per i principali editori italiani diversi volumi di narrativa strindberghiana, l’epistolario (August Strindberg, Vita attraverso le lettere, 1999), gli scritti teatrali (August Strindberg. Sul dramma moderno e il teatro moderno, 1986) e, per le Edizioni di Pagina (dal 2007), una raccolta del Teatro Scelto. Fra i suoi volumi ancora: Echi nordici di grandi attori italiani, Le Lettere, 2004.