A cura di Marino Biondi e Alice CencettiVittorio Vettori (1920-2004) è stato una figura di limpido e nobile prestigio culturale, irenico uomo-ponte fra le culture e le ideologie. Intellettuale di formazione filosofica, con l’agile soma di una erudizione sterminata, ha praticato ogni forma di scrittura e frequentato le discipline umanistiche, dal romanzo alla poesia, dalla storiografia al saggio. Il lungo respiro dei classici, Dante su tutti, la lungimiranza di sguardo oltre il presente ita
liano, accanito in fazioni e settarismi, gli hanno assegnato l’identità di utopista, inflessibilmente fedele alla parola e alle scienze umane. Artista di forte poeticità filosofica, storico del pensiero italiano, analista delle forme tradizionali e sperimentali della critica letteraria, lettore divertito e curioso di ogni terrestre biblioteca, autore di una bibliografia imponente, Vettori ha esplorato i linguaggi, nutrendosene come di un cibo. Il volume, curato da Marino Biondi e Alice Cencetti, consente, tramite un’accurata selezione di pagine e adeguata mappatura bibliografica, un accesso meditato a un’opera in cui si è specchiata una vita consacrata alla civiltà dell’uomo.
Vittorio Vettori (1920-2004) è stato una figura di limpido e nobile prestigio culturale, irenico uomo-ponte fra le culture e le ideologie. Intellettuale di formazione filosofica, con l’agile soma di una erudizione sterminata, ha praticato ogni forma di scrittura e frequentato le discipline umanistiche, dal romanzo alla poesia, dalla storiografia al saggio. Il lungo respiro dei classici, Dante su tutti, la lungimiranza di sguardo oltre il presente italiano, accanito in fazioni e settarismi, gli hanno assegnato l’identità di utopista, inflessibilmente fedele alla parola e alle scienze umane.