Questo libro vuole offrire una lettura unitaria dei maggiori scritti filosofico-politici di Rousseau, dal “Primo” al “Secondo Discorso”, dal “Contratto sociale” al “Progetto di costituzione per la Corsica”, alle “Considerazioni sul governo di Polonia”. Il motivo di fondo della meditazione del filosofo ginevrino viene individuato nel rapporto critico e negativo che egli ebbe con la modernità: cioè col sorgere ed affermarsi dello spirito borghese, ovvero dell’economia mercantile moderna e dello sviluppo scientifico, tecnologico e più generalmente culturale che ad essa si è accompagnato, e che ne ha costituito tanto il presupposto quanto il risultato. Da questo rifiuto della modernità sorge il progetto rousseauiano di una società “chiusa”, frugale e virtuosa, in cui la politica copre tutti gli spazi della vita individuale, e il cittadino deve essere formato fin dall’infanzia a una totale identificazione con le istituzioni politiche e con lo spirito che le anima: sotto questo profilo il progetto rousseauiano costituisce una rigorosa negazione della società democratico-liberale.
Giuseppe Bedeschi (Alfonsine di Ravenna 1939) è professore ordinario di Storia della filosofia nell’Università La Sapienza di Roma. Fra le sue opere: Storia del pensiero liberale (Roma-Bari 2003, sesta ediz.), La fabbrica delle ideologie. Il pensiero politico italiano del Novecento (Roma-Bari 2002), Introduzione a Marx (Roma-Bari 2007, 11a ediz.). Ha diretto l’opera Eredità del Novecento dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.