Il testo esamina le metamorfosi delle organizzazioni e la dinamica del loro rapporto con l’individuo nell’era globale. L’individuo del nostro tempo appare come un soggetto connotato da un’intrinseca ambivalenza che si gioca sul binomio libertà-incertezza; le organizzazioni, abbandonato il modello burocratico tradizionale, si caratterizzano per una maggiore velocità di risposta alle turbolenze ambientali. L’analisi sociologica del complesso rapporto tra questi due “universi” espone alcune linee per una possibile ricomposizione della frattura individuo-organizzazione. Il sospetto è che il processo di individualizzazione sia un processo ideologico in cui la presunta autonomia e autorealizzazione degli individui, è, in realtà, funzionale alla strategia di sviluppo delle organizzazioni. Si tratta di una dialettica incompleta che pone in primo piano l’esigenza di esaminare in maniera non convenzionale e ricorrendo ad abilità argomentative non burocratiche i nuovi processi di potere che caratterizzano sempre più le organizzazioni e le metodiche di approccio alla relazione tra individui e organizzazioni. La questione è aperta e le ipotesi di lavoro qui elaborate si propongono ad un dialogo costruttivo.
Sofia Capuano ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia e Sociologia della Modernità presso l’Università di Pisa ed è attualmente impegnata in attività manageriali nella pubblica amministrazione. Tra i suoi lavori recenti si segnalano i saggi Bauman e il dibattito sul moderno, in M.A. Toscano (a cura di), Introduzione alla sociologia, Angeli, 2006; Il contesto sociale dell’uomo flessibile e Flessibilità e mondo dell’impresa, in M.A. Toscano (a cura di), Homo Instabilis. Sociologia della precarietà, Grandevetro-Jaca Book, 2007.