Sinossi

La qualità floreale della città percorre la sua storia dal Medioevo ai nostri giorni, manifestandosi in ogni campo della vita civile e religiosa. Nell'araldica civica campeggia il giglio, rosso in campo bianco: da esso prese nome il fiorino, la moneta più forte dell'Europa medievale. E per portarci al Novecento, il giglio variamente stilizzato è il simbolo della squadra di calcio. L'arte fiorentina è ricca di percorsi floreali, da Giotto in avanti, con poetiche invenzioni in Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Della Robbia, Verrocchio: sciarpe e festoni di rose, trionfi di verzura, mazzolini e singoli fiori recisi, fino al tripudio floreale della Primavera del Botticelli. La vocazione floreale di Firenze è profondamente impressa nella storia della città. Recuperata in tempi di tardo Romanticismo, si espresse e si esprime nelle fiorite, nella Festa delle Arti e dei Fiori istituita nel 1895, nel Giardino delle Rose ai Bastioni, nell'attività di appassionati pubblici e privati come il Garden Club o la Società Italiana dell'Iris (1959) che gestisce il giardino dell'Iris al Piazzale Michelangelo.

Autore

Cristina Acidini è una storica dell'arte italiana, soprintendente dal 2006 al 2014 della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze. È Presidente dell'Accademia delle Arti del Disegn